Sanità Italia
Tumore del seno, dalla Komen una donazione per protesi innovative
L'unità operativa di chirurgia plastica e ricostruttiva dell'Istituto Tumori di Bari, diretta da Maurizio Ressa, ha eseguito negli ultimi 2 anni più di 50 interventi di ricostruzione areola-capezzolo
L'Istituto Tumori di Bari avvia un progetto per la completa ricostruzione del seno dopo la mastectomia, grazie alla generosità della Susan G. Komen Italia, l'associazione internazionale di volontariato che si occupa di prevenzione, informazione e sensibilizzazione per il tumore del seno. Il comitato regionale Puglia della Komen ha deciso di finanziare un innovativo progetto della breast unit dell'Istituto oncologico di Bari che consente la ricostruzione del complesso areola-capezzolo per le donne che, dopo l'intervento chirurgico per l'asportazione del tumore, hanno già affrontato la ricostruzione della mammella.
L'intervento di chirurgia plastica e ricostruttiva si avvale di una innovativa protesi in silicone, nichel e titanio, da impiantare sotto pelle, che garantisce la permanente proiezione del capezzolo e assicura morbidezza e flessibilità dell'areola. L'intervento si svolge in anestesia locale, in un ambulatorio chirurgico. Dopo l'impianto, si procede con delle sedute di dermopigmentazione della zona trattata, così da completare la ricostruzione, in ogni suo aspetto.
L'unità operativa di chirurgia plastica e ricostruttiva dell'Istituto Tumori di Bari, diretta da Maurizio Ressa, ha eseguito negli ultimi 2 anni più di 50 interventi di ricostruzione areola-capezzolo e, sull'argomento, ha all'attivo già una pubblicazione sulla rivista scientifica Springer. Spiega il dottor Ressa: «A differenza delle tradizionali tecniche chirurgiche, che spesso non davano risultati soddisfacenti, questa piccola protesi assicura un'ottima resa estetica, restituendo alla paziente una migliore definizione del proprio profilo. Il vantaggio psicologico che questo comporta è elevatissimo, a fronte del bassissimo rischio di complicazioni post-operatorie. Grazie a questo intervento, il nostro Istituto completa il lungo percorso di presa in carico delle paziente, che va dalla diagnosi alla ricostruzione dell'immagine del sé».
L'impianto di queste protesi e le sedute di dermopigmentazione, ad oggi, sono prestazioni sanitarie extra-LEA, cioè non comprese nei livelli essenziali di assistenza. Grazie alla donazione della Komen, l'Istituto Tumori di Bari sarà nelle condizioni di assicurare tali interventi anche alle pazienti in condizioni di fragilità socio-economica. «Ecco un virtuoso esempio di sussidiarietà fra enti pubblici e volontariato», commenta a riguardo il direttore generale Alessandro Delle Donne, «frutto maturo di una proficua collaborazione che è cresciuta negli anni attraverso la partecipazione della nostra squadra di podisti a diverse edizioni della Race for the Cure e del nostro personale sanitario alle Carovane della Prevenzione. Siamo particolarmente grati alla Komen per la generosità dimostrata: il progetto finanziato ci permetterà di studiare e sperimentare anche le implicazioni psicologiche e relazionali di questo genere di interventi sulla qualità di vita delle pazienti».
«La Komen accompagna le donne durante tutte le fasi della cura. Ogni passo è importante per restituire serenità e forza. Ci affianchiamo e supportiamo l'attività dei medici per contribuire a garantire un recupero psico-fisico delle pazienti ottimale. Questo progetto mi sta particolarmente a cuore perché attraverso le protesi del capezzolo e la dermopigmentazione si restituisce alle donne quella femminilità che credevano perduta perché guardare un seno senza un capezzolo è come guardare un volto senza un occhio. Alle cicatrici, ricordo di quello che hanno vissuto, si affianca un rinnovato sentimento di rinascita, che personalmente, come donna in rosa, mi emoziona e sprona me e tutta la Komen a fare sempre di più», la dichiarazione di Linda Catucci, presidente del comitato Puglia della Susan G. Komen Italia.
«Questo Istituto - commenta a riguardo Gero Grassi, presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell'Istituto - cresce anche attraverso le fruttuose collaborazioni con il territorio e con le associazioni che non fanno mai mancare gesti solidarietà. Ben vengano, dunque, queste dimostrazioni di generosità che permettono ai medici di offrire ai pazienti oncologici cure e attenzioni di cui hanno bisogno».