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"Terapia del viaggio", a Caltanissetta il 'vagone - terapia' per i malati di Alzheimer

Sanità Sicilia

"Terapia del viaggio", a Caltanissetta il 'vagone - terapia' per i malati di Alzheimer

Oltre a mantenere vive le capacità cognitive non ancora compromesse dalla malattia, l'approccio si è rivelato utile nel contrastare sintomi tipici come gli stati di agitazione, l'aggressività e comportamenti come il wandering

Redazione

05 Luglio 2024 15:32

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Si è tenuta questa mattina l'inaugurazione del progetto "Terapia del viaggio" al centro diurno Alzheimer di via Chiarandà, proposto e finanziato dal Rotary Club di Caltanissetta e realizzato con il supporto di Salvatore Torregrossa del centro diurno. Il progetto vede la collaborazione del Dipartimento di Salute mentale diretto da Massimo Cacciola e nasce dalla volontà di creare al centro un ambiente stimolante per i pazienti che contribuisca alla costruzione di un nuovo equilibrio relazionale che migliori la qualità della vita dell'ospite, riducendo i disturbi comportamentali e funzionali propri degli stadi più avanzati di demenza.

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È stato allestito uno spazio che richiama uno scompartimento ferroviario, utilizzando arredi e caratteristiche della Littorina delle Ferrovie dello Stato, con un ambiente carrozza ben definito, facilmente riconoscibile negli arredi, strutturata tecnologicamente con sistemi e attrezzature che rievocano una carrozza ferroviaria degli anni 60/70.
La terapia si sostanzia in un viaggio che consente alla persona con demenza una fuga controllata e/o stimolata. I pazienti entrano nel vagone con un operatore e si accomodano per vivere un'esperienza simulata di un viaggio in treno. Il finestrino è in realtà un monitor che, proiettando delle immagini di un viaggio sulla strada ferrata, stimola il ricordo di atmosfere e situazioni del passato associate a emozioni positive.

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Oltre a mantenere vive le capacità cognitive non ancora compromesse dalla malattia, l'approccio si è rivelato utile nel contrastare sintomi tipici come gli stati di agitazione, l'aggressività e comportamenti come il wandering, cioè la tendenza a vagare senza meta. Tale terapia prevede la presenza di un operatore esperto che accompagna il malato durante il viaggio, coinvolgendolo con domande che siano da stimolo, dall'acquisto del biglietto fino all'arrivo.

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