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Stanchezza frequente? Potrebbe avere a che fare con la tua personalità

Salute e benessere

Stanchezza frequente? Potrebbe avere a che fare con la tua personalità

Implicazioni psicologiche e sociali, impatto sul lavoro e sulla produttività

Redazione

28 Aprile 2024 11:00

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Stanchezza frequente: cosa intendiamo?
La stanchezza può essere definita in diversi modi a seconda del contesto culturale e del campo di studio considerato. Tradizionalmente, è percepita come una riduzione della capacità fisica o mentale a seguito di sforzo o malattia. Tuttavia, le definizioni possono variare ampiamente tra diverse culture e discipline. La stanchezza, inoltre, può manifestarsi in diverse forme e può essere causata da una varietà di condizioni mediche, stili di vita e disturbi. A livello accademico, ci sono sforzi per unificare le definizioni di stanchezza così da facilitare la comunicazione e la collaborazione tra vari campi di ricerca. Questi sforzi mirano a stabilire definizioni che siano chiare, precise e applicabili a diversi studi e contesti, includendo ad esempio termini come "stanchezza cognitiva" e "faticabilità cognitiva" per descrivere la diminuzione delle prestazioni cognitive dopo periodi di intensa attività mentale.

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Altri tipi e definizioni di stanchezza sono:
Stanchezza fisica: spesso associata a sforzo fisico prolungato. E' legata alla diminuzione delle risorse energetiche muscolari e a cambiamenti metabolici che riducono la capacità di sostenere attività fisica. 

Stanchezza mentale: si manifesta con una diminuzione della concentrazione e della performance cognitiva. Può derivare da stress prolungato, depressione, ansia o mancanza di sonno.

Stanchezza psicologica: si verifica quando una persona sperimenta una riduzione prolungata della motivazione o dell'interesse per compiti che prima erano stimolanti; spesso è dovuta a stress cronico o sovraccarico mentale.

Stanchezza emotiva: descrive la stanchezza che proviene da un carico emotivo eccessivo, come nel caso di lavoratori della sanità e dell'assistenza sociale che possono sperimentare la cosiddetta "compassion fatigue" (stanchezza da compassione)

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Faticabilità: termine usato per descrivere come la stanchezza si sviluppa in risposta a determinati livelli di attività. Questo concetto è particolarmente utile nei contesti clinici per valutare come le condizioni di salute influenzano la capacità di svolgere
attività quotidiane.

Esaurimento del sé (ego depletion): concetto psicologico che descrive la stanchezza come esaurimento delle risorse mentali necessarie per esercitare il controllo sui propri pensieri e azioni, spesso dopo sforzi di autoregolazione o decision-making.

Stanchezza cronica: estrema stanchezza che non migliora con il riposo e che dura per un lungo periodo di tempo. Le cause possono includere disturbi medici, problemi di salute mentale o condizioni autoimmuni.

Stanchezza culturale: emerge quando gli individui si sentono sopraffatti dagli sforzi continui di adattarsi e interagire in contesti culturali diversi. Questo tipo di stanchezza può includere sentimenti di frustrazione e esaurimento dovuti a continui adattamenti culturali e sociali, e può portare a sentimenti di alienazione o ritiro da situazioni interculturali; ci sono discussioni sui fenomeni chiamati "white fatigue" e "cultural humility" che trattano la stanchezza e la sfida emotiva vissuta da individui che si sforzano di affrontare e comprendere questioni di diversità e inclusione, dimostrando quanto profondamente la cultura e i contesti sociali possano influenzare la percezione della stanchezza.

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Da cosa può dipendere la stanchezza?
La stanchezza può derivare da una serie di fattori, sia fisici che psicologici, che influenzano il benessere complessivo di un individuo. Le carenze nutrizionali, ad esempio, possono compromettere il corretto funzionamento del corpo, portando a sensazioni di affaticamento. I disturbi del sonno e uno stile di vita poco salutare, caratterizzato da una mancanza di riposo adeguato e il consumo eccessivo di caffeina o alcol, sono spesso associati a una maggiore percezione di stanchezza. Condizioni mediche come l'ipotiroidismo, il diabete e le malattie renali possono anch'esse contribuire alla sensazione di affaticamento, così come problemi di salute mentale come depressione e ansia. Malattie autoimmuni e croniche come la sclerosi multipla e la fibromialgia sono spesso correlate a una stanchezza persistente nel tempo. Infine, disturbi alimentari e problemi legati al peso, come l'anoressia e la bulimia, possono influenzare negativamente i livelli di energia di un individuo. Al di là di queste condizioni che sono più o meno diffuse e riconosciute, esistono evidenze che dimostrano che anche i tratti di personalità possono essere correlati a una maggiore percezione di stanchezza. Vediamo quali.

Tratti di personalità e tendenza alla stanchezza
Per comprendere a fondo il legame tra i tratti della personalità e la percezione di stanchezza sono stati condotti diversi studi che hanno esaminato questa relazione in diverse fasi dell'età adulta.
In questi studi la stanchezza è stata messa in relazione a fattori genetici, ambientali e di personalità.
Utilizzando dati longitudinali - cioè raccolti sullo stesso campione per un periodo di tempo prolungato - e approcci metodologici robusti, uno studio in particolare si è concentrato su come i tratti della personalità, definiti secondo il modello delle cinque dimensioni (Big Five), possano modulare sia la stanchezza provata in un determinato momento che la sua comparsa nel futuro.
Brevemente, la teoria dei Big Five è un modello psicologico che identifica cinque tratti fondamentali della personalità umana, noti anche come i "Big Five" o i "cinque grandi fattori". Questi tratti sono estroversione, gradevolezza, coscienziosità, nevroticismo e apertura mentale. Secondo questa teoria, ciascun individuo possiede un certo grado di ogni tratto, che influenza il proprio comportamento, le emozioni e le relazioni con gli altri. La teoria dei Big Five è ampiamente accettata e utilizzata nella ricerca psicologica per comprendere la variazione della personalità e le sue implicazioni in diversi contesti. In questo studio, quindi, i ricercatori sono andati ad analizzare in che modo i 5 tratti di personalità influenzassero la percezione e l'esperienza soggettiva della stanchezza.
In particolare i tratti analizzati rispondevano a queste descrizioni:

estroversione: livello di socievolezza, assertività e ricerca di stimoli esterni di una persona
gradevolezza: tendenza alla cordialità, alla cooperazione e alla disposizione ad aiutare gli altri
coscienziosità: livello di organizzazione, responsabilità e perseveranza di un individuo nel perseguire i propri obiettivi
nevroticismo: propensione a sperimentare emozioni negative come ansia, paura e irritabilità in risposta allo stress
apertura mentale: curiosità intellettuale, creatività e disposizione ad accettare nuove idee ed esperienze.

Lo studio ha individuato delle associazioni tra i tratti della personalità e la stanchezza: livelli più elevati di nevroticismo sono stati correlati a una maggiore probabilità di stanchezza attuale e futura, mentre una maggiore estroversione e coscienziosità sono
stati associati a una minore probabilità di stanchezza sia nel presente che nel futuro. Inoltre, sebbene con minor frequenza nei dati, una maggiore apertura mentale e gradevolezza sono stati collegati a una minore stanchezza presente e futura.
Questi risultati forniscono delle robuste evidenze dell'associazione tra le cinque principali disposizioni della personalità e i sentimenti di stanchezza. Dal punto di vista pratico, ci dicono che una valutazione della personalità può contribuire all'identificazione di persone a rischio di stanchezza che potrebbero beneficiare di interventi per prevenire o ridurre la sua percezione.
Ad esempio, le persone con maggiore nevroticismo, minore estroversione e minore coscienziosità potrebbero essere coinvolte in programmi di attività fisica o di Terapia Cognitivo Comportamentale affinché possano acquisire strumenti e risorse ed evitare, o almeno ridurre, l'esperienza di stanchezza.

Persone Altamente Sensibili (PAS o HSP) e stanchezza
Un altro tipo di persona che può essere più incline alla stanchezza è la Persona Altamente Sensibile (PAS o HSP, da Highly Sensitive People).
Le Persone Altamente Sensibili sono un gruppo di individui con una sensibilità particolarmente acuta agli stimoli esterni - di natura emotiva, sensoriale o ambientale. Questa elevata sensibilità si manifesta attraverso una maggiore percezione degli stati emotivi degli altri, una profonda riflessione sulle esperienze personali e una sensibilità agli ambienti caotici o sovrastimolanti.

Le PAS possono essere più facilmente sopraffatte da situazioni stressanti, poiché tendono a elaborare le informazioni in modo più approfondito e a rispondere emotivamente in modo più intenso. Questa reattività può richiedere un maggiore sforzo di gestione e adattamento, contribuendo così a una sensazione di stanchezza persistente e ad un affaticamento psicofisico più marcato.
La sensibilità delle PAS può influenzare significativamente il modo in cui affrontano lo stress e la fatica, rendendoli particolarmente vulnerabili alla stanchezza cronica e al bisogno di recuperare energie attraverso momenti di calma e di riposo.
Esiste un test per l'autovalutazione di questa caratteristica, offerto nella traduzione italiana (non validata) dall'Associazione Italiana Persone Altamente Sensibili - HSP Italia. Questo test non sostituisce la valutazione di uno psicologo ma fornisce delle iniziali indicazioni sulla possibilità di essere una PAS.

Stanchezza selettiva, ovvero sentirsi stanchi solo in certi casi o per certe attività
Esiste una stanchezza che si manifesta solo in specifici contesti o situazioni. Questo tipo di sensazione, in effetti, può essere correlato più alla noia e alla mancanza di stimolazione che a una vera e propria stanchezza fisica o mentale.
La stanchezza selettiva può emergere in ambienti o compiti che sono percepiti come monotoni, poco stimolanti o privi di interesse. Questo tipo di stanchezza è spesso psicologica e può essere legata a come il cervello gestisce la motivazione e l'interesse verso specifici stimoli o attività. La stanchezza in questi casi può anche servire come un meccanismo di difesa per evitare attività considerate poco gratificanti o stressanti.
La noia, che come abbiamo visto è strettamente legata alla stanchezza selettiva, è una condizione psicologica in cui una persona si sente disinteressata e non stimolata dall'ambiente o dall'attività corrente, il che può portare a una sensazione di stanchezza
mentale o mancanza di energia. Che si tratti di stanchezza o di noia, comprendere le cause sottostanti di queste sensazioni può aiutare a trovare strategie più efficaci per gestire o mitigare questi stati e migliorare il benessere generale.

Impatto sul lavoro e sulla produttività
La stanchezza può avere un impatto significativo sul lavoro e sulla produttività in diversi settori e contesti lavorativi. Può compromettere le prestazioni lavorative, ridurre la concentrazione e la capacità decisionale e rallentare i tempi di reazione. Questo può tradursi in errori più frequenti, una maggiore propensione agli incidenti sul lavoro e una diminuzione complessiva dell'efficienza.
La stanchezza può anche influenzare la capacità di una persona di mantenere un'adeguata prestazione lavorativa, influenzando la percezione di sé e potenzialmente portando a problemi di autostima.
Studi e statistiche dimostrano l'impatto economico della stanchezza sui luoghi di lavoro, con costi elevati legati a assenze per malattia, disabilità, ridotta produttività e aumento degli incidenti sul lavoro. Investire in strategie per gestire la stanchezza sul posto di lavoro, come programmi di prevenzione e benessere dei dipendenti, politiche di gestione del sonno e promozione di un equilibrio lavoro-vita, può contribuire a migliorare le prestazioni individuali e collettive e, in ultimo, a ridurre i costi associati alla stanchezza sul lavoro.

Implicazioni psicologiche e sociali
Le implicazioni psicologiche e sociali della stanchezza possono essere vaste; possono esserci ripercussioni non solo sulla salute mentale della persona ma anche nelle interazioni e nelle relazioni sociali. La stanchezza cronica può portare a disturbi dell'umore come depressione e ansia. Le persone stanche possono ritirarsi dalle attività sociali, riducendo l'interazione con amici e familiari, il che può ulteriormente aggravare i sentimenti di isolamento e tristezza.
Inoltre, la stanchezza influisce sulla capacità di gestire lo stress e risolvere i problemi, il che può portare a tensioni nelle relazioni personali e professionali. Queste dinamiche sottolineano l'importanza di riconoscere e trattare la stanchezza non solo
come un problema fisico ma anche come un problema che necessita di un approccio psicosociale, con un focus sulle cause sottostanti e la predisposizione di un supporto adeguato.

Cosa fare
Quando ci si sente costantemente stanchi, è importante mettersi in esplorazione ed ascolto di questa sensazione per comprendere le cause sottostanti e trovare soluzioni efficaci.
Una strategia utile è iniziare tenendo un diario per registrare le sensazioni fisiche e i pensieri associati alla stanchezza. Questo può aiutare a individuare i pattern e le circostanze che potrebbero contribuire alla sensazione di affaticamento.
Una volta che hai acquisito familiarità con la descrizione della stanchezza, aggiungi al tuo diario anche fattori ambientali e fisici che potrebbero influenzare il tuo stato di energia, come l'attività fisica svolta, il ciclo mestruale o eventuali cambiamenti nell'ambiente circostante. Se la stanchezza continua a compromettere la tua qualità di vita, è consigliabile consultare il tuo medico per escludere eventuali cause mediche sottostanti. Se non emergono problemi di salute, potrebbe essere utile rivolgersi a uno psicologo per esplorare eventuali fattori emotivi o psicologici che potrebbero contribuire alla sensazione di stanchezza cronica. Approfondire la comprensione della propria stanchezza e cercare supporto professionale possono essere passi cruciali per migliorare il benessere generale e affrontare efficacemente il problema della stanchezza persistente.

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