Sanità Italia
Sanità, Acoi: "Basta violenza su medici o lasceremo sale operatorie"
"L'episodio dell'aggressione ai colleghi di Foggia è solo l'ultimo caso di violenza contro il personale sanitario. Stiam...
"L'episodio dell'aggressione ai colleghi di Foggia è solo l'ultimo caso di violenza contro il personale sanitario. Stiamo assistendo ogni giorno ad un'escalation preoccupante e per questo chiediamo che venga convocato urgentemente l'Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli esercenti le professioni Sanitarie presso il Ministro della Salute: o si mettono in campo soluzioni vere, non chiacchiere, per tutelare ognuno di noi oppure saremo costretti a non entrare più nelle sale operatorie. Noi chirurghi italiani insieme a tutto il personale sanitario vogliamo salvare la vita dei nostri pazienti, non essere costretti a salvare le nostre".
E' quanto dichiara Vincenzo Bottino, presidente dell'Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani - ACOI.
"Dopo l'emergenza Covid - continua Bottino - sono ritornate prepotentemente le aggressioni verso tutti noi che, anche a causa della carenza di personale, stiamo vivendo da mesi con turni estenuanti rinunciando a riposi o ferie. Questo ritorno alle violenze nei reparti inoltre alimenta la crisi vocazionale: la nostra è una professione che rischia di scomparire anche per fatti come quelli accaduti a Foggia nelle ultime ore. E' insopportabile. O cambia qualcosa -conclude il Presidente ACOI - , o non entreremo più in sala operatoria".
La notizia. AGI - Dopo aver saputo che la loro parente, una ragazza di 23 anni, era deceduta durante un intervento chirurgico in cinquanta hanno aggredito medici e infermieri, con pugni, schiaffi e calci: per difendersi l'équipe medica è stata costretta a barricarsi in una stanza. È accaduto ieri sera (5 settembre per chi legge) nel reparto di Chirurgia toracica del Policlinico Riuniti di Foggia. La ragazza, originaria di Cerignola, da alcuni giorni era ricoverata in ospedale in seguito alle ferite riportate in un incidente stradale e doveva essere sottoposta a un delicato intervento chirurgico. Dopo la notizia del decesso della ragazza, una cinquantina di persone, parenti della vittima, sarebbero riuscite ad entrare nel Policlinico e ad aggredire medici e infermieri.
Alcuni hanno riportato ferite e contusioni. Per proteggersi l'equipe medica è stata costretta a barricarsi in una stanza del reparto fino all'arrivo di diverse pattuglie della polizia che, non senza difficoltà, sono riuscite a riportare la calma.