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Quante volte al giorno bisogna fare la cacca per stare in salute?

Salute e benessere

Quante volte al giorno bisogna fare la cacca per stare in salute?

Salute dell'intestino

Redazione

19 Agosto 2024 18:00

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Esiste un numero di evacuazioni intestinali più salutare? Un gruppo di studiosi ha evidenziato un numero ottimale di evacuazioni intestinali: tra 1 e 2 volte al giorno, che assicurano una flora intestinale  sana, con corretta fermentazione delle fibre.

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Studio sul numero di evacuazioni intestinali: cosa dice? I ricercatori americani dell'Institute for Systems Biology di Seattle, e i colleghi del Dipartimento di Bioingegneria dell'Università di Washington e del Seattle Children's Hospital, hanno analizzato un campione composto da 1.400 adulti sani, incrociando la frequenza dei movimenti intestinali (BMF) con determinati esami clinici come i metaboliti nel sangue, la varietà del microbiota intestinale,  la genetica e altri fattori che influenzano il numero di volte in cui si va in bagno, quali iinfiammazione, funzionalità di fegato e reni, salute cardiovascolare ecc.

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I partecipanti sono stati suddivisi in quattro gruppi in base alla frequenza di defecazioni: stitichezza (una o due evacuazioni a settimana); normale-bassa (tre -sei a settimana); normale-alta (una- tre al giorno); e diarrea (oltre le tre al giorno). I risultati molecolari migliori erano associati al numero di defecazioni di 1-2 al giorno.

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Quali sono le patologie correlate all'irregolarità intestinale? Patologie neurodegenerative e malattia renale cronica.
È stato infatti dimostrato che nella stitichezza, durante la quale le feci permangono più a lungo nell'intestino, e conseguente fermentazione delle proteine, avviene produzione di tossine.
Chi fa meno volte la cacca? Gli studiosi hanno confermato anche che donne, giovani e persone con un indice di massa corporea (BMI) più basso tendevano ad avere una frequenza inferiore di evacuazioni intestinali.

Perché la stitichezza risulta dannosa? In caso di stitichezza, ossia condizione per la quale le feci permangono a lungo nell'intestino, i microbi "fagocitano" le fibre alimentari disponibili. L'ecosistema continua con la fermentazione delle proteine, che produce tossine che rischiano di entrare nel flusso sanguigno. In tal senso, la stitichezza cronica è stata associata a disturbi neurodegenerativi e alla progressione della malattia renale cronica nei pazienti con malattia attiva. Tuttavia, non è chiaro se le anomalie del movimento intestinale siano associati ad eventuali danni agli organi, o se queste associazioni retrospettive nei pazienti malati siano semplicemente una coincidenza.

(Fonte mypersonaltrainer.it - foto web)

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