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Prima Tavi transcarotidea al San Camillo: il ruolo chiave della sala ibrida

Sanità Italia

Prima Tavi transcarotidea al San Camillo: il ruolo chiave della sala ibrida

Il paziente, un uomo di 86 anni con un precedente intervento di bypass aortocoronarico, presentava una grave stenosi valvolare aortica sintomatica per dispnea

Redazione

26 Febbraio 2025 09:00

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L'Ospedale San Camillo di Roma ha raggiunto un importante traguardo con l'esecuzione, per la prima volta attuata nella struttura, di una procedura di impianto di valvola aortica transcatetere (TAVI) per via transcarotidea. Questo innovativo intervento, realizzato con successo dalle equipe di Cardiologia Interventistica della UOC di Cardiologia e di Chirurgia Vascolare, rappresenta un significativo passo avanti nel trattamento della stenosi valvolare aortica severa in pazienti con pregressa chirurgia cardiaca e vie di accesso arteriose compromesse.

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Il paziente, un uomo di 86 anni con un precedente intervento di bypass aortocoronarico, presentava una grave stenosi valvolare aortica sintomatica per dispnea. Dopo un'attenta valutazione multidisciplinare da parte dell'Heart Team, è stata esclusa la possibilità di accesso tradizionale attraverso le arterie femorali o succlavie a causa di una diffusa ateromasia. Si è quindi optato per una soluzione meno comune, ma efficace: l'accesso transcarotideo.

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Grazie alla stretta collaborazione tra l'unità di Cardiologia Interventistica della UOC di Cardiologia, l'unità di Chirurgia Vascolare diretta dal Dr. G. Maritati e la Cardio-anestesia diretta dal Dr. E. D'Avino, sotto il coordinamento del Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare diretto dal Prof. D. Gabrielli, è stato possibile effettuare uno studio approfondito dei tronchi sovra-aortici e delle arterie cerebrali, confermando l'idoneità del paziente alla procedura.

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L'intervento si è svolto nella sala ibrida, un ambiente ad alta tecnologia che garantisce massima sicurezza e versatilità. A differenza delle sale operatorie tradizionali, la sala ibrida integra strumentazioni avanzate per imaging, emodinamica, cardiologia interventistica, chirurgia vascolare e monitoraggio anestesiologico continuo. Questo consente di gestire rapidamente eventuali complicanze, permettendo di passare immediatamente da un approccio mininvasivo a un intervento chirurgico vero e proprio, senza necessità di trasferire il paziente.

Nel corso della procedura, il Dr. M. Marino ha isolato l'arteria carotide comune sinistra, permettendo ai Dottori F. De Felice e M. Pennacchi di impiantare la protesi valvolare all'interno della valvola nativa stenotica. L'operazione, eseguita in anestesia generale sotto il monitoraggio continuo del Dr. G. Gadotti, ha visto il fondamentale supporto del personale infermieristico (Mauro Ruscito, Dario Lolli e Diego Roviti) e tecnico (Daria De Felice).

Il risultato emodinamico ottenuto è stato immediatamente soddisfacente, senza complicanze vascolari né cerebrali. Il decorso post-operatorio del paziente è stato regolare, consentendone la dimissione pochi giorni dopo l'intervento.

Il Prof. Domenico Gabrielli, Direttore della UOC di Cardiologia e del Dipartimento Cardio-Toraco Vascolare, ha commentato: "Grazie al lavoro dei professionisti, ottimamente supportati dalla Direzione Strategica Aziendale, l'AO San Camillo-Forlanini si conferma all'avanguardia nella capacità di erogare le cure più idonee per le persone che si rivolgono alla struttura. È un orgoglio poter coordinare delle equipe di professionisti di altissimo livello che utilizzano ogni possibile evoluzione tecnica e procedurale per rispondere ai bisogni di salute delle persone, nel pieno rispetto della sicurezza e della appropriatezza cliniche".

Questo intervento conferma il ruolo del San Camillo come centro di riferimento per le procedure cardiologiche avanzate, sottolineando l'importanza della sala ibrida nel trattamento sicuro ed efficace di pazienti complessi.

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