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Prepararsi ad affrontare le maxi-emergenze, Misuraca: "Importante un piano flessibile e modulabile"

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Prepararsi ad affrontare le maxi-emergenze, Misuraca: "Importante un piano flessibile e modulabile"

Con maxiemergenza si definisce un evento che provoca un imprevisto e subitaneo sconvolgimento dell'ordine delle cose in seguito al quale si verifica uno squilibrio temporaneo tra bisogni e risorse del soccorso. Nella gestione degli eventi maggiori lo schema organizzativo sul quale si fonda tutta l'attività è la chiave di una buona gestione dell'evento

Redazione

11 Maggio 2024 08:00

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Guardare oltre e prepararsi ad affrontare le maxi-emergenze. L'Ordine delle professioni infermieristiche (Opi), presieduto da Salvatore Occhipinti, dedica la seconda edizione de "Le Giornate Agrigentine" alle "Maxi emergenze e rischio NBCR in Sicilia - Ruolo, capacità e professionalità dell'infermiere in urgenza Emergenza". "Nella prima edizione de "Le Giornate Agrigentine", realizzata nel 2019, che è stata precursore della pandemia - afferma Salvatore Occhipinti - avevamo montato anche una tenda di decontaminazione NBCR portata dal dottore Marco Palmeri mentre, in questa occasione, è stata allestita una tenda di posto medico avanzato così da far comprendere come deve muoversi la macchina organizzativa dei soccorsi quando ci sono eventi particolarmente catastrofici che coinvolgono diverse persone, quindi con diverse vittime. Eventi che impegnano ospedale, territorio, Protezione civile e necessitano di un efficiente coordinamento per salvare più vittime rispetto all'evento stesso".

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"La giornata - spiega Gerlando Fiorica, direttore Uoc Anestesia e rianimazione e capo dipartimento Emergenza Asp Agrigento - vede tanti professionisti confrontarsi sul concetto delle maxi-emergenze delle catastrofi e dei rischi da catastrofe chimica e biologica. Sicuramente un grande contributo alla cultura dell'emergenza territoriale, soprattutto per affrontare quelle situazioni così gravi che spesso mettono a dura prova i sistemi sanitari del mondo. Oggi cominciamo a parlare di maxi-emergenza per creare una struttura incrementata e ben coordinata, pronta a intervenire se dovessero verificarsi una maxi-emergenza, una catastrofe ambientale, sociale, sanitaria nel nostro territorio". 

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L'NBCR all'attenzione dei professionisti della salute che devono essere pronti ad affrontare questi tipi di eventi "non convenzionali", come spiega Marco Palmeri, responsabile unità regionale NBCR: "Da alcuni anni - dice - il rischio NBCR ha assunto una importanza notevole per l'aspetto sanitario. La gestione del rischio NBCR da parte dei sanitari, medici e infermieri è assolutamente all'attenzione e necessita di una continua attività di aggiornamento e addestramento. Il rischio emergenze NBCR è definito non convenzionale perché travalica i normali schemi dell'emergenza e della maxi-emergenza quindi, essendo un rischio a gestione non convenzionale, richiede dispositivi non convenzionali che normalmente non vengono utilizzati tutti i giorni e di conseguenza occorrono di una continua formazione degli operatori".

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Secondo Filippo Arfaioli, infermiere del coordinamento maxi-emergenze Asl Toscana Centro e componente Sismax, "è molto importante asseverare quanto oggi sia necessario un approccio integrato tra ospedale e territorio e tra medici, infermieri e tecnici, nell'esecuzione e messa in pratica della regia e della catena di comando organizzata nelle maxi-emergenze. È fondamentale utilizzare un sistema integrato per sfruttare la meglio le risorse dell'Azienda sanitaria e le risorse umane che possono mettere in pratica le competenze per le quali sono stati preparati".

"Il rischio NBCR coinvolge anche il Seus 118, punto di integrazione tra il sistema di gestione dell'emergenza e i cittadini e si fonda sulla sinergia tra Seus e Opi - dichiara Piero Marchetta, vicepresidente regionale Seus - Seus è presente nelle maxi-emergenze in virtù dell'accordo stipulato con l'assessorato della Salute che consente, appunto, di gestire questi fenomeni per i quali ci siamo attrezzati con delle centrali operative mobili capaci di gestire la chiamata anche al di fuori  dei canali istituzionali, con mezzi e uomini, proprio per dare una capacità di risposta nelle maxi-emergenze e nella gestione dell'emergenza nei grandi eventi. È un passaggio importante. Noi lavoriamo in sinergia con gli infermieri ospedalieri offrendo un servizio molto utile per la comunità. Vorrei sottolineare, infine, l'importanza di Seus nella gestione del Nue, organo che gestisce la chiamata.".

A spiegare il coinvolgimento di Seus e Nue, sono Giuseppe Catalano, del Seus 118 Sicilia, e Calogero Porretta, del Nue Regione Sicilia.
"La Seus 118 Sicilia - sottolinea Catalano - offre il supporto tecnico logistico alle Centrali operative regionali mettendo a disposizione, in caso di allerta per un incidente maggiore, maxi-emergenza o catastrofe, le centrali operative dei mezzi di logistica, la centrale operativa mobile e i mezzi allestiti per intervenire in modo celere e dare il giusto contributo all'evento". "Il numero di emergenza 112 - chiosa Porretta - permette di attivare i soccorsi in caso emergenza. Per quanto riguarda l'allettamento dei soccorsi, il Nue gestisce, tramite le centrali presenti sul territorio, le chiamate dell'utente smistandole, dopo una breve intervista telefonica, all'ente secondario che avrà il compito di gestire l'emergenza".

Una "Giornata" che Giuseppe Misuraca, direttore Centrale operativa Seus 118 Caltanissetta Agrigento Enna, definisce "importante per la sanità siciliana. Un tema di assoluta attualità che ci permette di approfondire le tematiche legate alla maxi-emergenza convenzionale e non convenzionale. Un momento di confronto importante tra gli addetti ai lavori per il quale ringrazio l'Opi di Agrigento".

Abbiamo aapprofondito l'argomento con Giuseppe Misuraca.
Cosa ci può dire sull'evento dedicato alle maxiemergenze?

" Si è parlato di maxiemergenze e di organizzazione delle stesse, si è parlato di risposta dell'apparato sanitario nelle diverse fasi e ancora di allertamento e gestione. Il mio intervento si è basato sullo stato dell'arte in Sicilia e all'interno della macro area di Caltanissetta, Agrigento ed Enna gestita dalla centrale operativa del 118 dell'Asp di Caltanissetta che rappresenta il punto centrale per ciò che concerne la gestione delle richieste di soccorso ordinarie e straordinarie quali possono essere le maxiemergenze naturalmente in raccordo con tutti gli altri enti istituzionali coinvolti". 

Quali sono le principali strategie utilizzate dal 118 per rispondere a situazioni di maxiemergenza?
"La strategia è una dei tre momenti fondamentali in una maxiemergenza. I tre punti sono: strategia, la tattica e la logistica. 

La strategia si programma prima, in assenza di maxi emergenza con la formazione e la pianificazione. Occorre redigere un piano di emergenza interno che possa rispondere alle esigenze del territorio. Il piano deve contenere i veri rischi presenti nel territorio. Un unico piano flessibile e modulabile in base al tipo di evento che si verifica. Tattica: la formazione degli operatori di centrale è fondamentale. Bisogna dare un metodo di gestione ai medici, infermieri e tecnici presenti in sala operativa per gestire al meglio le fasi organizzativa, gestionale e comunicativa fino all'invio dei mezzi di soccorso, logistica".

 Che tipo di formazione ricevono gli operatori del 118 per essere preparati a situazioni di emergenza di larga scala?
"
Abbiamo appena concluso una due giorni sul metodo Sismax per la formazione della centrale operativa. Formare cosi il cervello del sistema. Dopo si passerà alla formazione delle varie postazioni, ma questo dopo aver fatto il piano di emergenza interno, cosicchè ognuno sappia quale sia il ruolo da compiere. Grazie all'Asp di Caltanissetta si è potuta portare a compimento una formazione per la gestione metodologica dei compiti assegnati".

Quali tecnologie o strumenti innovativi utilizza il 118 per gestire le maxiemergenze?
"Per quanto riguarda l'uso delle tecnologia, utilizziamo un software dispacht di gestione in centrale operativa fin dalla ricezione della chiamata. Lavorando su algoritmi ci si prepara alla gestione dell'emergenza in merito allo scenario che ci consente di impegare le giuste risorse. Sul territorio sono presenti tablet su ogni mezzo di soccorso cosi da avere foto e video in tempo reale. Le innovazioni passano anche attraverso sistemi radio digitali, satellitari, perché in una maxiemergenze le linee telefoniche sono le prime a essere interrotte. Anche i droni e la localizzazione del chiamante è fondamentale per la geolocalizzazione dell'evento, sia attraverso chiamata al 112 che con l'app were are you. Il futuro riserva anche atterraggi occasionali con visori n-vis ma anche nuove tecnologie cliniche che ci permetteranno di assistere al meglio il paziente traumatizzato".

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