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Morta Paola Marella, l'architetto d'Italia. L'ultimo video su Facebook cinque giorni fa

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Morta Paola Marella, l'architetto d'Italia. L'ultimo video su Facebook cinque giorni fa

E' morta a 61 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro. L'approfondimento sul cancro al seno

Redazione

22 Settembre 2024 14:30

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Paola Marella, architetta e conduttrice televisiva, famosa per i suoi programmi "Cerco casa disperatamente e Vendo casa disperatamente"  è morta a 61 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro. Un cancro al seno, scoperto dalla presentatrice nel 2011. Nel 2012 con il primo intervento per la rimozione di un tumore al seno. Scelse la mastectomia totale, la strada più sicura per evitare le cure post-operatorie e ridurre il rischio di recidive. Nessuno al di fuori della famiglia era conoscenza del tumore contro cui lottava da tempo, dopo aver superato il primo. L'ultimo messaggio social lasciato da Paola Marella risale a 4 giorni fa ed era quello che tutti si aspettavano da lei: un consiglio su come valorizzare un bagno, con tanto di articolo sul suo blog.

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Pochi giorni fa aveva postato un video sul suo canale Facebook.

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Il post riportava le seguenti parole:
Tempo ballerino: il sole ancora caldo si alterna all'aria decisamente più frizzante ed è proprio questa la stagione in cui si fa fatica a capire cosa indossare. Per me è giunta l'ora di tirar fuori le mie calde e coloratissime pashmine. Mi proteggono la gola, da sempre uno dei miei punti deboli, ma rendono anche unico e più personale ogni look. L'impermeabile/spolverino mi fa già pensare all'autunno che sta arrivando, e a come il tempo sembra volare via sempre troppo velocemente. Ma ora assaporiamo ogni istante di questi ultimi giorni d'estate... e buona giornata a tutti!

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Il tumore del seno è oggi la neoplasia più frequentemente diagnosticata nella popolazione italiana. Cos'è? Il seno è posto tra la pelle e la parete del torace ed è costituito da un insieme di ghiandole e tessuto adiposo. Le strutture ghiandolari, chiamate lobuli, sono unite tra loro a formare un lobo, e in un seno vi sono da 15 a 20 lobi. Il latte giunge al capezzolo dai lobuli attraverso piccoli tubi chiamati dotti galattofori (o lattiferi).

Il tumore al seno è una malattia potenzialmente grave se non è individuata e curata per tempo. È dovuto alla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne e acquisiscono la capacità di staccarsi dal tessuto che le ha generate per invadere quelli circostanti e, col tempo, anche organi più lontani. In teoria tutte le cellule presenti nel seno possono dare origine a un tumore, ma nella maggior parte dei casi il cancro ha origine dalle cellule ghiandolari (dai lobuli) o da quelle che formano la parete dei dotti.

Quanto è diffuso. Secondo i dati riportati nel report I numeri del cancro in Italia 2020 a cura tra gli altri dell'Associazione italiana registri tumori (AIRTUM) e l'Associazione italiana di oncologia medica (AIOM), il tumore della mammella resta la neoplasia più frequente in Italia. Con 54.976 nuove diagnosi in un anno, questo tumore rappresenta infatti il 30,3 per cento di tutti i tumori che colpiscono le donne e il 14,6 per cento di tutti i tumori diagnosticati in Italia. Tuttavia, se l'incidenza (numero di nuovi casi) è in leggera crescita soprattutto nelle donne più giovani, la mortalità è in diminuzione (una riduzione del 6 per cento nel 2020 rispetto al 2015), pur rimanendo questa malattia la prima causa di morte per tumore nelle donne.

Chi è a rischio? Vi sono diversi fattori di rischio per il cancro del seno, alcuni dei quali sono detti modificabili, in quanto si può agire su di essi in modo da ridurre anche il rischio di sviluppare un tumore, mentre altri non possono essere modificati. Tra i fattori non modificabili vi è l'età, in quanto il rischio di ammalarsi aumenta con l'invecchiamento, tanto che la maggior parte dei casi di tumore del seno interessa donne con più di 50 anni e una storia familiare o personale di tumore mammario.

In particolare, per quanto riguarda la familiarità, si stima che una percentuale compresa tra il 5 e il 7 per cento dei tumori mammari sia ereditaria, ovvero sia legata alla presenza di una mutazione trasmessa dai genitori in specifici geni. Tra i geni più noti e studiati vi sono BRCA1 e BRCA2: mutazioni in questi geni sono responsabili del 50 per cento circa delle forme ereditarie di cancro del seno. Gli ormoni hanno un ruolo di primo piano nel determinare il rischio di ammalarsi di tumore del seno e rappresentano fattori di rischio che, almeno in parte, possono essere modificati.

Aumentano leggermente il rischio un primo ciclo mestruale precoce (prima dei 12 anni) o una menopausa tardiva (dopo i 55 anni), ma anche l'assenza di gravidanze. Possono aumentare il rischio anche alcuni metodi contraccettivi orali come la pillola (che pure sembra ridurre le probabilità di ammalarsi di alcuni altri tipi di tumore) o alcune terapie ormonali usate in menopausa per contrastarne i sintomi. Infine, molti dei fattori di rischio modificabili sono legati ad abitudini e comportamenti. Tra questi il sovrappeso e l'obesità, che sono spesso risultato di una dieta ricca di grassi e zuccheri e povera di frutta e verdura, hanno un ruolo di primo piano, assieme al consumo di alcol. L'allattamento al seno riduce invece il rischio.

Tipologie. Esistono numerosi tipi di tumore del seno e sono diversi anche i possibili metodi utilizzati per classificare queste malattie. Nella maggior parte dei casi si tratta di carcinomi, ovvero di tumori che prendono origine da cellule epiteliali. Il carcinoma duttale si sviluppa a partire dalle cellule dei dotti e può poi diffondersi anche oltre la parete del dotto stesso. Rappresenta tra il 70 e l'80 per cento di tutte le forme di cancro del seno. Il carcinoma lobulare parte invece dal lobulo e si può estendere oltre la sua parete. Rappresenta il 10-15 per cento di tutti i tumori del seno e può colpire contemporaneamente ambedue i seni o comparire in più punti nello stesso seno.

Altre forme di carcinoma meno frequenti sono il carcinoma tubularequello papillare, quello mucinoso e quello cribriforme. Hanno prognosi favorevole. Il carcinoma intraduttale in situ è invece una forma di tumore non invasiva (o pre-invasiva) con una prognosi molto favorevole.

Prevenzione. In generale è possibile ridurre il proprio rischio di ammalarsi aderendo ai programmi nazionali di screening e assumendo comportamenti salutari, come per esempio mantenere un peso nella norma, svolgere attività fisica, evitare il consumo di alcolici e alimentarsi con pochi grassi e molti vegetali (frutta e verdura, in particolare broccoli e cavoli, cipolle, tè verde e pomodori). Anche allattare i figli aiuta a combattere il tumore del seno, perché l'allattamento consente alla cellula del seno di completare la propria maturazione e quindi di essere più resistente a eventuali trasformazioni neoplastiche.

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