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La Vertigine Posizionale Parossistica Benigna (VPPB): comprendere e affrontare un disturbo che si associa fortemente ad un'esperienza emotiva

Il parere degli esperti

La Vertigine Posizionale Parossistica Benigna (VPPB): comprendere e affrontare un disturbo che si associa fortemente ad un'esperienza emotiva

E' una delle forme più comuni di vertigine, un disturbo dell'equilibrio che causa sensazioni di capogiro

Antonella Ballacchino

14 Novembre 2024 09:00

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La Vertigine Posizionale Parossistica Benigna (VPPB) è una delle forme più comuni di vertigine, un disturbo dell'equilibrio che causa sensazioni di capogiro, perdita dell'orientamento e visione in movimento dell'ambiente circostante. Comporta un elevato stato di ansia e insicurezza che la potenzia e la trasforma in una vera e propria esperienza emotiva sgradevole e persistente. Anche se la sua improvvisa insorgenza può spaventare, la VPPB è generalmente innocua e trattabile, seppur sempre degna di approfondimento e follow-up. Vediamo insieme cosa è, come si manifesta, e quali sono i trattamenti disponibili.

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Cos'è la VPPB?
La VPPB si verifica quando i piccoli cristalli di calcio, detti otoliti, che si trovano nell'orecchio interno, si staccano dalla loro posizione normale e si spostano nei canali semicircolari. Questi canali sono parte del sistema vestibolare, responsabile dell'equilibrio e della percezione del movimento. Quando gli otoliti si muovono in modo anomalo, inviano segnali confusi al cervello, che interpreta erroneamente i movimenti della testa e del corpo, causando vertigini tipicamente rotatorie.

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Sintomi della VPPB
I sintomi tipici della VPPB includono: Vertigine improvvisa: il sintomo principale è una forte sensazione di vertigine, spesso descritta come la sensazione che l'ambiente circostante ruoti. 
- Capogiri e nausea: le vertigini possono provocare una sensazione di capogiro e spesso nausea.
- Instabilità: chi soffre di VPPB può avere difficoltà a mantenere l'equilibrio, specialmente subito dopo l'insorgenza della vertigine.
La VPPB è tipicamente scatenata da cambiamenti specifici della posizione della testa, come guardare verso l'alto o piegarsi in avanti o lateralmente a letto. Gli episodi di vertigine durano di solito pochi secondi o minuti e possono ripetersi in situazioni simili.

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Cause della VPPB
Le cause della VPPB non sono sempre chiare, ma il disturbo può derivare da un trauma cranico, dall'invecchiamento, o da disturbi vestibolari preesistenti. In alcuni casi, tuttavia, può insorgere senza una causa apparente.

Diagnosi della VPPB
La diagnosi della VPPB viene fatta da un otorinolaringoiatra o audiologo esperto in vestibologia. Un test comune è la manovra di Dix-Hallpike, Semont o Pagnini in cui il paziente viene posizionato su un lettino e la testa viene inclinata in varie direzioni per osservare eventuali reazioni di vertigine e nistagmo (movimento involontario e compensatorio degli occhi). 

Trattamento della VPPB
Fortunatamente, la VPPB è curabile nella maggior parte dei casi tramite specifiche manovre che aiutano a riposizionare gli otoliti:
- Manovra di Semont e di Gufoni (a seconda dei canali semicircolari interessati):
manovra prevede una serie di movimenti della testa che aiutano gli otoliti a uscire dai canali semicircolari per riposizionarsi nell' utricolo o nel sacculo. È molto efficace e spesso risolve il problema già dopo una o due sessioni.
-  Riabilitazione vestibolare: se i sintomi persistono, può essere utile eseguire esercizi che migliorano l'equilibrio e riducono le vertigini.
In casi rari, se le manovre non risolvono la VPPB, il medico potrebbe valutare l'uso di farmaci per alleviare i sintomi. In ogni caso saranno richiesti, se suggestiva la storia clinica, altri accertamenti. 

Cosa Fare in Caso di VPPB?
Se sospetti di soffrire di VPPB, consulta uno specialista otorinolaringoiatra per una diagnosi accurata e per sottoporti alle manovre di riposizionamento. Evita di eseguire manovre in autonomia e secondo indicazioni fuorvianti tratte dal web, poiché un movimento scorretto potrebbe peggiorare i sintomi e confondere il quadro clinico.

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