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La Sila e il suo patrimonio di biodiversità da esplorare in un'ottica One Health

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La Sila e il suo patrimonio di biodiversità da esplorare in un'ottica One Health

Un'esperienza da Per_correre

Giovanni Di Lorenzo

25 Aprile 2024 17:00

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La salute degli esseri umani, degli animali e degli ecosistemi è strettamente interconnessa. Nel mondo, su dieci malattie infettive emergenti nelle persone sei arrivano da animali, sia domestici sia selvatici. Negli ultimi 30 anni oltre trenta nuovi patogeni per l'uomo sono stati identificati, e il 75 per cento hanno avuto origine dagli animali. Questa inteconnessione si fa tanto più stretta quanto più: 
- la popolazione umana cresce e si espande, antropizzando nuove aree, vivendo a contatto sempre più ravvicinato con gli animali;
- il cambiamento climatico e il consumo del suolo alimentano la diffusione di malattie zoonotiche e malattie trasmesse da vettori (organismi viventi come zanzare, zecche, pulci);
- gli spostamenti e gli scambi globali facilitano la diffusione rapida delle malattie su scala planetaria.

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Sarà la moderna visione "Salute Unica - One Health", che vede la salute umana, quella animale e quella ambientale strettamente connesse, al centro del Convegno nazionale "Ecosistema, biodiversità, agricoltura, salute e ben-essere: le potenzialità del territorio silano" organizzato dal Comune di Cotronei (Crotone) e dal Centro Studi Kos - Scienza, Arte, Società il 27 e  28 aprile, con il patrocinio dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss). In particolare, l'attenzione sarà focalizzata sulla Sila, territorio perno di un progetto denominato ‘Sila Scienza', che con il suo paesaggio che a prima vista può sembrare uniforme, custodisce in realtà una biodiversità di altissimo valore. Un vero e proprio "hotspot" di comunità animali e vegetali di grande interesse biogeografico e conservazionistico. La conservazione della biodiversità sta acquisendo sempre più un'importanza fondamentale nella coscienza dei cittadini, che ne riconoscono il ruolo negli equilibri naturali e nel benessere umano, in particolare sul piano mentale ed emotivo. Il Convegno vedrà anche l'intervento da remoto, in apertura dei lavori, del Presidente dell'Iss Rocco Bellantone. Parteciperanno all'evento anche Domenica Taruscio, già dirigente di ricerca dell'Iss, ora presidente del Centro Studi Kos e Alberto Mantovani, già dirigente di ricerca dell'Iss e vicepresidente Centro Studi Kos.   

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Risulta chiaro quanto sia importante potenziare l'applicazione dell'approccio One Health.
In questo modo molti paesi sono riusciti a rispondere ad alcune infezioni zoonotiche. Accadde con la coalizione di forze fra governi, agenzie di ricerca, esperti in salute umana, animale e ambientale che negli anni '90 ha permesso di contenere le infezioni di salmonellosi portate dal consumo di pollame nel Regno Unito. Oppure, lo sforzo titanico tuttora in corso per contenere i danni dell'antibioticoresistenza in Europa, condividendo informazioni e buone pratiche dagli ospedali agli impianti di produzione alimentare. Il Covid-19 ha dimostrato che la capacità di applicare e di rafforzare questo modello fa una grande differenza. Non c'è tempo da perdere, ricorda OMS Europa: «Molti dei problemi sanitari per cui un approccio One Health sarebbe importante non sono nuovi, e dureranno nel tempo, ma continuare ad affrontarli come si è sempre fatto non li risolverà. Abbiamo bisogno di cambiare drasticamente il modo in cui affrontiamo questi problemi: fra le altre cose, con nuovi meccanismi di responsabilità, con più fondi, con flussi di lavoro dedicati e strutture gestionali semplificate»

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