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"La scuola non è solo un luogo dove si apprendono nozioni ma è anche un terreno di prova per gli studenti"

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"La scuola non è solo un luogo dove si apprendono nozioni ma è anche un terreno di prova per gli studenti"

Nel corso degli anni, il ruolo dei genitori nel percorso educativo dei figli è diventato sempre più complesso e discusso

Gaetano Terlizzi

15 Settembre 2024 11:00

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Nel corso degli anni, il ruolo dei genitori nel percorso educativo dei figli è diventato sempre più complesso e discusso. Oggi ci si interroga su quanto sia giusto e opportuno che i genitori intervengano nelle dinamiche scolastiche e, in particolare, se il loro ruolo di "avvocati" dei figli, pronti a difenderli in ogni occasione, non finisca per soffocare la loro crescita autonoma. È essenziale riconoscere l'importanza di una presenza discreta dei genitori, in modo da permettere ai giovani di affrontare autonomamente le sfide scolastiche e sociali che la scuola offre.

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La scuola non è solo un luogo dove si apprendono nozioni, ma è anche un terreno di prova per lo sviluppo delle capacità relazionali, emotive e decisionali degli studenti. Affrontare un conflitto con un compagno di classe, gestire un'insufficienza o relazionarsi con un insegnante esigente sono momenti fondamentali per imparare a cavarsela nella vita. Se i genitori intervengono costantemente per difendere i figli da ogni difficoltà, questi ultimi non avranno mai la possibilità di sviluppare la resilienza e l'autonomia necessarie per affrontare il mondo esterno. I figli devono imparare a risolvere i propri problemi e a gestire le proprie responsabilità, sapendo che gli errori sono parte integrante del processo di crescita. Quando i genitori si comportano come avvocati dei figli, impediscono loro di fare quelle esperienze essenziali che li prepareranno ad affrontare la vita adulta.

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La scuola è un ambiente complesso e articolato, dove insegnanti e studenti interagiscono in una dinamica in continua evoluzione. Gli insegnanti, oltre a trasmettere conoscenze, svolgono un ruolo fondamentale nella crescita personale degli alunni, fungendo da figure di riferimento esterne alla famiglia. Permettere che i figli si confrontino direttamente con i loro insegnanti, senza l'intervento costante dei genitori, offre loro la possibilità di apprendere anche valori come il rispetto per l'autorità e la capacità di negoziazione. Se i genitori si intromettono continuamente, si crea un ambiente scolastico dove i docenti perdono il loro ruolo educativo e il rispetto che questo comporta. Il messaggio che passa ai figli è che qualsiasi autorità può essere messa in discussione e che ogni difficoltà può essere risolta da qualcun altro, in questo caso i genitori. Questo non solo indebolisce il rapporto tra insegnanti e studenti, ma mina anche l'intera funzione educativa della scuola.

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Questo non significa che i genitori debbano essere completamente estranei alla vita scolastica dei figli. Al contrario, il loro ruolo è fondamentale, ma deve essere quello di guide che accompagnano, non di protettori che intervengono in ogni situazione. Incoraggiare i figli ad affrontare le proprie difficoltà, offrendo sostegno emotivo e consigli quando necessario, è molto più produttivo che risolvere i problemi al loro posto. Essere presenti, ma non invadenti, significa avere fiducia nelle capacità dei propri figli e permettere loro di sbagliare e imparare dai propri errori. Solo attraverso questo processo di apprendimento autonomo possono sviluppare una vera autostima e la capacità di affrontare le sfide della vita con determinazione.

Un altro aspetto fondamentale è il rispetto delle regole e dei ruoli all'interno della scuola. Gli insegnanti devono avere l'autorità di gestire la classe e disciplinare gli studenti quando necessario, senza l'interferenza dei genitori. Se questi ultimi intervengono ogni volta che il loro figlio viene rimproverato o punito, si rischia di minare il concetto stesso di disciplina e di confondere i ruoli.  I bambini e gli adolescenti hanno bisogno di sapere che esistono confini e che le azioni hanno conseguenze. Questo è un principio che li accompagnerà per tutta la vita e che li aiuterà a diventare adulti responsabili e rispettosi.

Tenere i genitori "fuori" dalla scuola, nel senso di limitare il loro intervento diretto nelle dinamiche quotidiane, è un passo cruciale per permettere ai giovani di sviluppare autonomia, resilienza e senso di responsabilità. I genitori devono essere presenti, ma in modo equilibrato, offrendo sostegno senza interferire eccessivamente. Solo in questo modo i figli potranno crescere liberi di affrontare e superare le sfide che la vita gli porrà davanti, diventando adulti consapevoli e indipendenti.

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