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La Musicoterapia: Il valore della Musica per il Benessere Psicofisico

La cura e il prendersi cura attraverso la parola, l'arte e la scrittura

La Musicoterapia: Il valore della Musica per il Benessere Psicofisico

ascoltare, ascoltarsi e creare armonia interiore: parliamone con un musicoterapeuta, Amedeo Martorana

Antonella Ballacchino

11 Novembre 2024 15:00

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La musicoterapia è una pratica terapeutica che utilizza la musica e i suoi elementi (suono, ritmo, melodia e armonia) per migliorare il benessere psicofisico delle persone. In molte culture, la musica è sempre stata legata ai rituali di guarigione, e oggi, con il supporto di studi scientifici, la musicoterapia è riconosciuta come un valido strumento per migliorare la qualità della vita e supportare processi di guarigione sia fisici che mentali.

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Che cos'è la Musicoterapia? La musicoterapia è una disciplina che usa la musica per favorire il benessere.
Si può suddividere in due approcci principali:  
1. Musicoterapia Attiva: la persona interagisce direttamente con la musica, suonando strumenti, cantando o creando suoni. Questo metodo promuove l'espressione emotiva e la comunicazione, incoraggiando un ruolo attivo del paziente.
2. Musicoterapia Recettiva: si basa sull'ascolto della musica, selezionata o creata dal terapeuta per facilitare stati di rilassamento, introspezione o stimolazione emotiva. La musica può aiutare a indurre stati di calma, favorire la riflessione e migliorare l'umore.
Entrambi gli approcci possono essere utilizzati singolarmente o in combinazione, a seconda delle necessità del paziente e degli obiettivi terapeutici. L'impatto della musica sulla psiche è profondo. La musicoterapia offre numerosi vantaggi psicologici, tra cui:  

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-  Riduzione dello stress e dell'ansia: L'ascolto di determinate frequenze musicali può ridurre il livello di cortisolo, l'ormone dello stress, favorendo stati di calma e rilassamento. Questo può risultare particolarmente utile per chi soffre di ansia o è sottoposto a forti pressioni. 
- Miglioramento dell'umore: la musica stimola la produzione di serotonina e dopamina, neurotrasmettitori legati al piacere e al benessere. Attraverso la musicoterapia, si può quindi contrastare l'umore negativo e aumentare la positività, aiutando chi soffre di depressione o stati di tristezza.
- Stimolazione dell'espressione emotiva: molti pazienti trovano nella musica un canale per esprimere emozioni difficili da verbalizzare. Questo può essere particolarmente utile per chi ha subito traumi o sta attraversando periodi di stress emotivo, permettendo di elaborare sentimenti complessi in modo sicuro e protetto. 
- Aumento della consapevolezza e dell'autostima: attraverso l'esplorazione musicale, il paziente può migliorare la propria consapevolezza emotiva e aumentare l'autostima, sviluppando un senso di identità e di fiducia nelle proprie capacità.

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Oltre ai vantaggi psicologici, la musicoterapia offre anche benefici fisici significativi:     

- Riduzione della percezione del dolore: studi dimostrano che la musica può ridurre la percezione del dolore. Questo effetto è particolarmente utile nei reparti di cure palliative, negli ospedali o nelle cliniche riabilitative. La musica stimola il rilascio di endorfine, che agiscono come analgesici naturali.
- Supporto alla riabilitazione fisica: nella fisioterapia, la musica può essere utilizzata per facilitare movimenti ritmici e coordinati. Il ritmo musicale aiuta i pazienti a seguire un ritmo costante, che può facilitare il recupero motorio nei pazienti con problemi di mobilità, come nei casi di ictus o Parkinson.
- Miglioramento della qualità del sonno: la musicoterapia può essere utile anche per chi soffre di disturbi del sonno. Musiche rilassanti e ritmi lenti aiutano a regolare il sistema nervoso, facilitando l'addormentamento e migliorando la qualità del riposo.

Oggi la musicoterapia viene applicata in una vasta gamma di contesti, dalle cliniche ospedaliere alle scuole, fino ai centri di salute mentale. In ambito clinico, è usata per:
- Pazienti oncologici: per alleviare l'ansia e il dolore e migliorare il benessere generale.                                               
- Pazienti con demenza: la musica aiuta a stimolare la memoria e a mantenere il contatto con la realtà.
- Riabilitazione da traumi: per facilitare il recupero sia fisico che psicologico.
- Pazienti con disturbi neurologici: per migliorare la coordinazione motoria e il linguaggio.                                             

Come si svolge una seduta di Musicoterapia: una sessione di musicoterapia è personalizzata per rispondere ai bisogni individuali del paziente. Il terapeuta valuta il profilo del paziente e gli obiettivi terapeutici, e propone esercizi che possono includere l'ascolto di brani musicali, la creazione di suoni o il canto. La durata e la frequenza delle sedute variano a seconda del percorso terapeutico. In conclusione, la musicoterapia rappresenta un potente strumento di benessere psicofisico, capace di favorire la guarigione e migliorare la qualità della vita. La musica, con la sua capacità di stimolare emozioni profonde e influire sul sistema nervoso, può offrire benefici tangibili in un ampio spettro di contesti terapeutici. Attraverso una pratica mirata e guidata da un terapeuta qualificato, la musicoterapia offre un percorso di guarigione dolce ma efficace, ideale per chi cerca un approccio integrativo al proprio benessere psicofisico. Chiediamo ad Amedeo Martorana, Musicoterapeuta e fondatore di Musica & Mente.it, il significato del suo percorso e di questa straordinaria arte-professione

Qual è il percorso che ti ha portato a diventare musicoterapeuta e come hai scoperto il potere terapeutico della musica? Sono diventato un musicoterapeuta per una serie di coincidenze del tutto inaspettate, o forse per destino, in base a quale punto di vista si assume. Essendo un artista con una certa sensibilità verso alcune tematiche come quelle sociali, psicologiche e spirituali forse era inevitabile che prima o poi mi sarei imbattuto in questa disciplina così antica ma cosi nuova e rivoluzionaria. Prima che iniziassi gli studi relativi alla musicoterapia, la mia era una sorta di fiducia sulle possibilità curative della musica. La musica mi ha salvato da diverse situazioni personali e quindi sentivo intimamente che questa cosa così impalpabile ma così potente poteva cambiare le persone, e farle vivere meglio la propria esistenza. 

In che modo la musicoterapia può influenzare il benessere mentale ed emotivo di una persona? Puoi condividere un esempio concreto di un cambiamento che hai visto in un tuo paziente? La musicoterapia agisce su svariati livelli. Iniziamo col dire che il suo fondamento si basa sulla relazione terapeuta-paziente, che prende le mosse dall'Infant Research e quindi sul rapporto madre-bambino. Uno degli obiettivi è quello di regolare gli stati affettivi ed emotivi del paziente per aiutarlo a ritrovare o a sperimentare per la prima volta, una propria modalità d'espressione e di comunicazione. Tutto ciò avviene attraverso il dialogo sonoro, il movimento corporeo, l'ascolto non giudicante, valorizzando tutte le risorse che la persona porta in seduta e creando dei canali di comunicazione con qualsiasi elemento, che sia convenzionale o meno. Gli stimoli sonori, così come il rispecchiamento, aprono delle porte interiori capaci di dare avvio a cambiamenti significativi, che se portati avanti nel tempo, possono dar vita a miglioramenti davvero impressionanti.  Riguardo al fatto di riportare un esempio: Lavoro, fra i vari pazienti, con Francesco (nome d'invenzione) un ragazzo con un ritardo mentale abbastanza pronunciato e dei deficit fonatori che non gli permettono di parlare bene e che lo rendono irascibile, inoltre presenta una scarsa capacità di concentrazione. Dopo un lavoro durato qualche mese, finalmente è riuscito a cantare dei versi di una canzone che adora, rispettando le pause e pronunciando molto bene le parole, rispettando la cadenza metrica. Quello che può sembrare una capacità elementare per ciascuno di noi, rivela invece l'assunzione di facoltà molto elaborate e complesse che vanno dall'ascolto, al miglioramento di un proprio ordine interno, al rilassamento fisico fino ad arrivare ad un cambiamento emotivo. Sono quindi tante le varianti che entrano in gioco al fine del cambiamento, e come detto sopra uno degli elementi fondamentali è appunto la relazione. 

Ci sono particolari strumenti musicali o tecniche che usi più spesso nella tua pratica? Come scegli il tipo di musica o di approccio per ciascun paziente? Gli strumenti che utilizzo più spesso sono: lo strumentario orff-Schulwerk, le percussioni, la chitarra, la tastiera e la voce. Per quanto riguarda le tecniche sono svariate, ma in particolare utilizzo il dialogo sonoro e lavoro molto con le canzoni trasformandole, ri-arrangiandole sul momento al fine terapeutico. A tal proposito è fondamentale l'improvvisazione clinica. Saper improvvisare musicalmente ma tenendo d'occhio le finalità terapeutiche di ciò che si sta facendo è imprescindibile. Non esiste un tipo di musica adatto, è molto diffuso il concetto di musica come pillola per guarire, ma nella realtà non è assolutamente cosi. L'esempio che faccio spesso è quello dello psicologo. Quando uno psicologo si appresta ad iniziare una seduta non sa quello che dirà prima ma tutto avviene improvvisando, ma l'esperienza, lo studio e la maestria del professionista fanno sì che la persona arrivi a determinati obiettivi o a determinati livelli di liberazione e/o conoscenza di sé. Cosi avviene con la musica. Il paziente porta degli stati emotivi nel setting e si lavora con quelli al momento, lasciando fluire il tutto, senza condizionarlo ma ascoltando e interagendo con quello che viene espresso. Poi è anche vero che esiste la musicoterapia recettiva, dove si lavora ascoltando dei brani e poi lavorando sui vissuti che questi hanno suscitato, ma comunque non si tratta di somministrate dei brani come se fossero medicinali. Infine ogni paziente è diverso e quindi ogni volta va calibrato l'approccio e la terapia al fine di personalizzare l'intervento.

Quali sono le sfide più comuni che affronti nel lavoro di musicoterapeuta e come le superi per ottenere i migliori risultati possibili? Le sfide che ci si trova ad affrontare quotidianamente sono tante, specie quando si lavora con le disabilità. Una fra le tante è la capacità di saper aspettare il cambiamento. A volte si lavora tanto su diversi aspetti, o magari soltanto su uno di essi, ma lo switch sembra non arrivare mai, le stereotipie o l'assenza di risposte consone, ti portano a rielaborare continuamente le strategie e gli approcci, ma alla fine qualcosa, se si lavora bene, arriva sempre, e allora la gratificazione, riflessa nel sorriso di chi hai di fronte, ripaga di tutti gli sforzi. Il portale, fondato dal Prof. Martorana, si occupa di divulgare la musicoterapia in Italia. Collabora, infatti, con i maggiori professionisti del panorama nazionale ed internazionale. Recentemente è stato dato avvio ad una serie di incontri di formazione specifici che toccano diversi aspetti tecnici della materia, condotti da docenti suddetti. Laura Gamba, sarà la prossima docente che terrà un interessante corso su: MUSICOTERAPIA E ADHD, obiettivi, modalità di intervento ed esperienze cliniche, il 12 e 19 Novembre         per info:  info@musicaemente.it

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