Salute e benessere
La dieta chetogenica potrebbe accelerare l'invecchiamento cellulare
La dieta "cheto" fa aumentare, nei topi, le cellule senescenti - anche se l'effetto sembra essere reversibile. Non è chiaro se accada anche nell'uomo
La dieta chetogenica amata da sportivi e influencer potrebbe favorire l'invecchiamento cellulare. Topi che hanno seguito questo regime alimentare nel corso di uno studio hanno accumulato cellule senescenti, lo stesso tipo di cellule che si formano nell'organismo con l'invecchiamento e che possono compromettere la funzionalità di organi e tessuti. La ricerca è stata pubblicata su Science Advances.
La dieta chetogenica è un tipo di alimentazione che riduce drasticamente i carboidrati a favore di proteine e grassi. Lo scopo è privare l'organismo della sua fonte energetica preferita - gli zuccheri - e costringerlo a utilizzare invece i grassi, con l'effetto di perdere peso.
Questa condizione metabolica si chiama chetosi (perché si producono grandi quantità di corpi chetonici, sostanze di rifiuto derivanti dal metabolismo dei grassi) e può risultare tossica per l'organismo, che smaltisce i corpi chetonici attraverso i reni.
La dieta chetogenica ha dunque un impatto importante sull'organismo, andrebbe costantemente seguita da uno specialista e non è un regime alimentare bilanciato. Anche se è talvolta suggerita come terapia per alcune condizioni cliniche (come l'epilessia e alcune forme di obesità) è rischioso adottarla senza controlli, per ragioni puramente estetiche o di fitness.
Per studiare gli effetti della dieta su una proteina che "orchestra" l'invecchiamento cellulare, David Gius, oncologo dell'University of Texas Health Science Center di San Antonio, ha nutrito sei topi con una dieta chetogenica estrema e praticamente irriproducibile per l'uomo, nella quale il 90% delle calorie derivava dai grassi (in particolare da margarina vegetale). Il gruppo di topi di controllo ha seguito per lo stesso periodo un'alimentazione che contemplava il 17% delle calorie proveniente dai grassi.
Quindi i ricercatori hanno analizzato cuore, reni, fegato e cervello dei topi, a caccia di cellule senescenti - cellule stressate e troppo danneggiate per funzionare che entrano in una sorta di letargo, in cui non sono più in grado di proliferare ma neanche di autodistruggersi con morte programmata.
Di per sé la senescenza è un meccanismo fisiologico che serve da protezione, per esempio, contro la proliferazione incontrollata di cellule tumorali. Tuttavia, quando le cellule con questa caratteristica si accumulano in un organo - come spesso succede quando i tessuti invecchiano - possono comprometterne la funzionalità, per esempio perché rilasciano tossine che favoriscono l'infiammazione o perché pregiudicano la capacità degli organi di autoripararsi.
I topi nutriti con la dieta chetogenica avevano una quantità di marcatori per le cellule senescenti molto più elevata degli altri: una scoperta che suggerisce che questo genere di alimentazione possa aumentare il rischio di invecchiamento degli organi e favorire condizioni come malattie cardiache, tumori e diabete di tipo 2.
Tuttavia, quando gli animali hanno cambiato alimentazione, sia concedendosi una pausa dalla dieta chetogenica di tre settimane, sia alternando 4 giorni di dieta chetogenica a 7 giorni di alimentazione standard, le spie delle cellule senescenti nel sangue sono tornate quasi a livelli normali. Un fatto sorprendente, perché di norma le cellule non "guariscono" dalla senescenza.
Niente allarmismi, ma...Non è detto che quanto osservato nei topi sia vero anche per l'uomo e, comunque, specificano i ricercatori, ci sono diversi tipi di diete chetogeniche: quella progettata per lo studio era solo una delle tante. In ogni caso, la ricerca conferma che questo tipo di alimentazione non è per tutti, e che chi la segue dovrebbe regolarmente concedersi delle pause. Serviranno ulteriori studi per capire se la presenza di così alti livelli di cellule senescenti abbia danneggiato gli organi dei topi. (Focus.it)