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I genitori di Nicholas Green saranno a Messina in occasione della III International Conference "DONARTE" 2024

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I genitori di Nicholas Green saranno a Messina in occasione della III International Conference "DONARTE" 2024

Il Video Messaggio dei genitori del bimbo divenuto simbolo per la donazione degli organi

Redazione

24 Settembre 2024 09:30

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Guarda videoNicholas Green e la sua famiglia
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Dal 29 settembre al 1° ottobre avrà luogo la terza edizione del congresso internazionale "DONARTE 2024", presso l'Aula magna dell'Università degli Studi di Messina, organizzato dall'Università degli Studi di Messina, dall'Azienda Ospedaliera Universitaria Gaetano Martino di Messina, da Donarte Association for Organ donation and Transplantation e dal CEFPAS, il Centro per la Formazione Permanente e l'Aggiornamento del Personale del Servizio Sanitario della Regione Siciliana con sede a Caltanissetta. 

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Domenica 29 Settembre - a trent'anni dalla morte di Nicholas Green - i genitori del bimbo divenuto un simbolo per la donazione degli organi saranno a Messina in occasione della III° International Conference "DONARTE" 2024, promossa dalle UOC Servizio di Anestesia e UOC Rianimazione con Terapia Intensiva dell'AOU "G. Martino" di Messina nell'aula magna del Rettorato a partire dalle ore 09:00.

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Il papà di Nicholas, Reginald Green, giornalista, come noto a molti di voi è estremamente sensibile alla comunicazione ed è disponibile per interviste e approfondimenti

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Chi era Nicholas Green?
Nicholas Green (San Francisco, 9 settembre 1987 - Messina, 1º ottobre 1994) è stato un bambino statunitense, vittima a sette anni di un assassinio sull'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria mentre era diretto in Sicilia durante un viaggio in Italia con la famiglia. La decisione di donare i suoi organi, presa dai suoi genitori Reginald e Margaret Green, contribuì a sensibilizzare l'opinione pubblica italiana e a far aumentare gli episodi di donazione in tutto il Paese.

Colpito alla testa mentre dormiva sul sedile posteriore, Nicholas fu ricoverato al centro neurochirurgico del Policlinico di Messina, dove morì pochi giorni dopo, il 1º ottobre. Alla sua morte, i genitori autorizzarono il prelievo e la donazione degli organi: ne beneficiarono sette italiani, di cui tre adolescenti e due adulti, mentre altri due riceventi riacquistarono la vista grazie al trapianto delle cornee.

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