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Gli pneumologi del Policlinico "Giaccone" in missione in Senegal per un progetto contro la tubercolosi

Sanità Internazionale

Gli pneumologi del Policlinico "Giaccone" in missione in Senegal per un progetto contro la tubercolosi

Medici e specializzandi in Dioffior

Redazione

06 Marzo 2025 10:30

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Un team di medici della UOC di Pneumologia del Policlinico "Paolo Giaccone", insieme a specializzandi della Scuola di Specializzazione in Malattie dell'apparato respiratorio dell'Università di Palermo, ha svolto un'importante missione nella regione di Dioffior, in Senegal, per supportare attivamente le iniziative dell'Associazione Stop TB Italia, impegnata nel contrastare la diffusione della tubercolosi, malattia infettiva ancora oggi ampiamente diffusa in molte aree del mondo.

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"La tubercolosi - afferma il Prof. Nicola Scichilone, direttore della UOC di Pneumologia e della Scuola di specializzazione - continua a rappresentare un'emergenza di salute globale, e la formazione dei medici sulla tubercolosi è uno degli interventi più efficaci a sostegno della causa. Recarsi in aree ad alta endemia consente di unire l'aggiornamento teorico all'esperienza pratica sul campo, rendendo le visite a ospedali e dispensari locali un valore aggiunto per la formazione. Ci si augura che le conoscenze acquisite possano essere utilizzate per una gestione integrata e condivisa della tubercolosi anche nelle nostre regioni."
Dal 2013 Stop TB per contrastare la malattia attua diversi interventi strategici come la formazione di donne della comunità, le Badien Gox, che si occupano di intercettare nei villaggi i pazienti affetti da tubercolosi e indirizzarli verso i presidi ospedalieri per le cure appropriate, e fornendo strumenti sanitari (come GeneXpert, test per diagnosi rapide e accurate, e apparecchi per la radiografia del torace) per il riconoscimento tempestivo della malattia.

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"Ogni mattina - racconta il professore Scichilone - ci recavamo nei dispensari antitubercolari dove incontravamo i responsabili per comprendere meglio la loro organizzazione quindi, con i carretti, ci spostavamo nei villaggi per valutare le condizioni dei loro presidi ospedalieri. Qui osservavamo i medici e li affiancavamo nelle visite ai malati con la dispensazione dei farmaci, con un reciproco di apprendimento. I pomeriggi erano dedicati a incontri di approfondimento sulla tubercolosi con tutti gli esperti internazionali. Ci confrontavamo con le donne del villaggio sulle loro problematiche organizzative e le difficoltà operative e fornivamo loro gli ultimi aggiornamenti sulla tubercolosi, in particolare riguardo alle forme resistenti e ai nuovi metodi diagnostici. È stato un momento fondamentale per migliorare le loro competenze e la gestione della malattia nel contesto locale".

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La Dottoressa Alessia Lombardino, specializzanda della Scuola di Specializzazione, aggiunge: "Questo evento è stato estremamente formativo, sia sotto il profilo medico che personale. Ho avuto l'opportunità di comprendere l'importanza della cooperazione internazionale nella lotta contro le malattie infettive e l'essenziale necessità di un approccio integrato che superi la mera somministrazione farmacologica".
L'Associazione StopTB ha anche fondato una cooperativa agricola in Senegal, chiamata Fleurs de la Vie, che impiega ex pazienti guariti dalla tubercolosi, offrendo loro opportunità di riscatto e autonomia economica.

La Direttrice Generale del Policlinico, Maria Grazia Furnari, commenta: "Mi complimento con il Professore Scichilone per la partecipazione a questo progetto. Il suo impegno dimostra non solo la dedizione alla medicina, ma anche il nostro ruolo attivo nella promozione della salute globale. La cooperazione internazionale è fondamentale nella nostra lotta contro le malattie infettive, e il lavoro svolto dai nostri professionisti in Senegal è un bellissimo esempio di come la sinergia tra formazione, assistenza sanitaria e sensibilizzazione possa avere un impatto significativo sulle comunità colpite. Ritengo che questo tipo di intervento non solo arricchisca la formazione dei nostri medici, ma permetta anche di portare avanti pratiche migliori e strategie efficaci per affrontare le problematiche legate alla tubercolosi. Come Azienda ospedaliera universitaria continueremo a sostenere e promuovere attività che mirano a migliorare la salute e il benessere delle popolazioni vulnerabili, sia a livello locale che internazionale". 

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