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Crisi idrica: la Sicilia di fronte ad un'emergenza silenziosa

Salute e benessere

Crisi idrica: la Sicilia di fronte ad un'emergenza silenziosa

In Italia, "il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza nazionale per la siccità in Sicilia per una durata di 12 mesi, stanziando i primi 20 milioni di euro, con la possibilità di incrementare le risorse in tempi brevi"- si legge sul sito istituzionale della Regione Siciliana

Roberta Barba

18 Maggio 2024 17:30

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Se dovessi riflettere su un bene vitale e imprescindibile, la mia mente si rivolgerebbe immediatamente all'acqua: un elemento di cruciale importanza per la sopravvivenza e il benessere dell'intera umanità. Fin dai tempi più antichi, l'acqua ha plasmato il modo in cui gli esseri umani vivono, lavorano e prosperano. L'acqua è parte integrante della nostra esistenza, presente in ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Il nostro corpo stesso è prevalentemente composto d'acqua, il che sottolinea ulteriormente la sua essenzialità per la nostra salute e il nostro benessere. 

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L'importanza dell'acqua va ben oltre le nostre esigenze fisiche immediate. È una risorsa fondamentale per la produzione di cibo, la salute degli ecosistemi naturali e l'intera economia globale. Tuttavia, l'acqua è diventata una risorsa sempre più limitata e minacciata. Il cambiamento climatico, la crescente urbanizzazione, l'inquinamento e lo sfruttamento eccessivo stanno mettendo a dura prova le risorse idriche del nostro pianeta. L'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienici gestiti in modo sicuro è fondamentale per il benessere umano e il progresso socio-economico. Nonostante siano stati definiti come diritti umani nell'Obiettivo di sviluppo sostenibile 6, ancora oggi miliardi di persone nel mondo sono escluse da tali servizi essenziali. Questa disparità evidenzia una stretta correlazione tra l'accesso all'acqua e la povertà. Le comunità più svantaggiate sono spesso quelle che soffrono di una mancanza critica di risorse idriche sicure e di infrastrutture igienico-sanitarie adeguate. Senza accesso all'acqua pulita, le persone sono costrette a fare affidamento su fonti d'acqua contaminate, aumentando così il rischio di malattie e contribuendo a un ciclo di povertà persistente. 

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In Italia, "il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza nazionale per la siccità in Sicilia per una durata di 12 mesi, stanziando i primi 20 milioni di euro, con la possibilità di incrementare le risorse in tempi brevi"- si legge sul sito istituzionale della Regione Siciliana. 
La crisi idrica che ha colpito la regione è attribuita principalmente alla mancanza di precipitazioni, aggravata dalla presenza di una rete idrica obsoleta e fatiscente: secondo i dati dell'Istat del 2020, il 47,9% dell'acqua delle reti idriche pubbliche italiane non riesce ad arrivare effettivamente agli utenti finali. Questo duplice problema ha portato a una situazione di emergenza che richiede interventi immediati e risolutivi. Le conseguenze di questa crisi si riflettono in vari aspetti della vita quotidiana: dalla scarsità d'acqua per uso domestico e agricolo, con gravi conseguenze per la popolazione e l'economia locale, alla minaccia per gli ecosistemi naturali e la biodiversità.

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Nella provincia di Caltanissetta, la situazione della crisi idrica è diventata una questione di estrema preoccupazione, tanto che una cabina di regia è stata convocata venerdì 3 maggio presso la prefettura su iniziativa del prefetto Chiara Armenia. All'incontro hanno partecipato figure chiave come Leonardo Santoro, Segretario Generale dell'Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia, rappresentanti di Caltaqua e i sindaci della provincia nissena. Durante questa riunione, i sindaci hanno sollevato la necessità di ottenere da Siciliacque, l'ente regionale preposto alla gestione delle risorse idriche, soluzioni immediate e a lungo termine per garantire un approvvigionamento idrico adeguato sia alla popolazione che alle attività economiche della regione. Mentre il settore dell'allevamento e dell'agricoltura affronta tempi difficili, la comunità di Caltanissetta si è trovata di fronte a una doppia sfida: da un lato, la scarsità di risorse idriche a causa di tre rotture sulla condotta idrica, e dall'altro, la decisione di Siciliacque di sospendere nuovamente l'esercizio dell'acquedotto Blufi-Madonie Ovest a causa di un guasto in contrada Sabucina. Questa situazione ha avuto ripercussioni significative sulla vita quotidiana delle famiglie locali, impedendo loro non solo di svolgere attività agricole e di allevamento, ma anche di garantire ai propri figli l'accesso all'istruzione, poiché la mancanza di acqua ha reso impossibile il normale funzionamento delle scuole. La distribuzione idrica è stata prima interrotta nei comuni di Caltanissetta e San Cataldo, ma anche a Gela, mettendo ulteriormente a dura prova la resilienza e la capacità di adattamento della popolazione locale, per poi essere ripristinata pochi giorni dopo. Questa serie di eventi evidenzia la necessità di sviluppare strategie di gestione delle risorse idriche che siano in grado di far fronte a emergenze e imprevisti, al fine di proteggere il benessere e la sicurezza delle persone. 

Fissata dal responsabile della Protezione Civile, Ing. Cocina, la riunione per affrontare l'emergenza idrica nella provincia di Caltanissetta ha visto la partecipazione di diverse figure chiave. Presenti all'incontro del 14 maggio al Palazzo d'Orleans di Palermo erano il direttore generale dell'Ispettorato Regionale Tecnico, Ing. Alongi, il sub commissario per l'emergenza idrica, i responsabili di Sicilacque, Caltaqua ed Enna Acqua, nonché i rappresentanti delle autorità territoriali integrate (ATI) di Caltanissetta e Enna. Durante la riunione, Sicilacque ha presentato una proposta per garantire una fornitura idrica alternativa nel caso di interruzioni. La soluzione proposta consiste nell'attingere acqua dalla zona "Madonie Est". Questa proposta è stata approvata dalla cabina di regia come misura di contingente per affrontare eventuali carenze e assicurare un approvvigionamento continuo. 
Questa riunione rappresenta un passo fondamentale verso la risoluzione delle problematiche legate alla gestione dell'acqua nella regione, dimostrando un impegno congiunto e coordinato per affrontare e mitigare le emergenze idriche che potrebbero verificarsi in futuro.

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