Cremona: un nuovo ambulatorio per disturbi alimentare per i giovanissimi
Sanità Italia
Cremona: un nuovo ambulatorio per disturbi alimentare per i giovanissimi
L'Asst inaugura un nuovo spazio per i ragazzi a partire dai 15 anni
L'Asst di Cremona ha attivato un nuovo servizio dedicato alle persone con disturbi alimentari a partire dai 15 anni. L’accesso è diretto, basta scrivere una e-mail a: disturbi.alimentazione@asst-cremona.itIn linea con le direttive regionali, l’Asst di Cremona ha attivato un ambulatorio di primo livello per i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA) dedicato ai giovanissimi a partire dai 15 anni.La presa in carico avviene grazie ad un team specializzato composto da Francesca Giannetti (Psichiatra e responsabile dell’ambulatorio), Alessandra Lupi (Psicologa e Psicoterapeuta) e Luca Donati (Nutrizionista).IL PROBLEMA C’E’ E SI AFFRONTA INSIEMEDal 2020 ad oggi, le persone interessate dai disturbi dell’alimentazione hanno avuto un incremento esponenziale con un esordio sempre più precoce. I dati del ministero della Salute dicono che fra il 2019 e il 2022 i nuovi casi sono più che raddoppiati passando da 680mila a 1milione e 450mila.«L’approccio al paziente è di tipo multidisciplinare: psichiatri, neuropsicologi infantili, psicologi e dietisti lavorano insieme per garantire un’assistenza completa, prendendo in considerazione eventuali problematiche fisiche o psichiatriche associate ai disturbi alimentari – spiega Roberto Poli (direttore Dipartimento salute mentale) -. Quando necessario, il team si avvale anche del supporto di infermieri, educatori professionali e tecnici della riabilitazione psichiatrica».COLPISCE SOPRATTUTTO LE RAGAZZECome afferma la dottoressa Lupi, «Gli adolescenti sono la fascia più a rischio per lo sviluppo di disturbi alimentari. Negli ultimi anni, molti professionisti nel campo della salute mentale hanno rilevato un aumento significativo dei casi. La sfida più grande come professionisti della salute mentale è quella di ridare un futuro a queste giovani» precisa Lupi. «Parlo al femminile perché si tratta prevalentemente di un problema che colpisce le ragazze, anche se il numero dei ragazzi è in aumento».RICONOSCERE I SEGNALI E AGIRE SUBITOCome sottolinea Giannetti per affrontare qualsiasi forma di disturbo della nutrizione e dell'alimentazione è importante intervenire precocemente «Prima si inizia il trattamento, maggiori sono le possibilità di successo e minori le probabilità che il disturbo si cronicizzi in età adulta». Per fare questo è indispensabile riconoscere i primi sintomi, «alcuni segnali che possono indicare l'insorgenza di un disturbo alimentare – aggiunge Giannetti -, includono cambiamenti nel regime alimentare, la negazione della fame, l'uso di abiti larghi, tentativi di nascondere la perdita di peso o negare di essere a dieta. Non solo, anche un interesse crescente per il cibo (come consultare libri di ricette o contare le calorie) e un aumento improvviso dell'attività fisica possono mettere in allerta. Si possono inoltre osservare isolamento sociale e instabilità emotiva, spesso caratterizzata da irritabilità o aggressività quando si pongono domande riguardanti il comportamento alimentare o l'esercizio fisico». EDUCARE I PAZIENTI AD UNA DIETA SANA E BILANCIATA«La figura di un dietista nel trattamento dei disturbi alimentari è cruciale – commenta Luca Donati. Aiuta a ripristinare l'equilibrio nutrizionale e a curare eventuali danni fisici causati dalle abitudini alimentari disfunzionali protratte nel tempo. Un piano nutrizionale adeguato favorisce la normalizzazione del metabolismo, riducendo il rischio di complicazioni a lungo termine e permette di migliorare il rapporto con il cibo, fornendo supporto alla gestione delle emozioni legate all'alimentazione e prevenendo le ricadute».Molti pazienti hanno una percezione distorta di ciò che è sano o normale. «Il supporto nutrizionale, in questo senso è fondamentale per correggere queste credenze» conclude Donati. L’AIUTO DI FAMILIARI E AMICI È IMPORTANTEIl percorso di cura ha bisogno di tempo e pazienza «la raccomandazione che posso dare a familiari e agli amici – conclude Giannetti - è di stare vicino alla persona che sta affrontando il problema e di collaborare il più possibile con i sanitari, incoraggiando il paziente a seguire il trattamento. Un ambiente domestico di supporto può essere di grande aiuto, la persona coinvolta non deve sentirsi giudicata. Allo stesso tempo, è essenziale che le pazienti e i pazienti si prendano cura di sé, per affrontare i momenti emotivamente difficili che si possono incontrare durante il percorso».ACCESSO DIRETTO, BASTA UNA E-MAILL’accesso all’ambulatorio è diretto, non serve l’impegnativa, ma è necessario inviare una e-mail all’indirizzo disturbi.alimentari@asst-cremona.itLa richiesta per ottenere un appuntamento può essere effettuata dalla persona con il problema, da un parente, tutore, amministratore di sostegno, caregiver o dal medico o pediatra di famiglia.Nella e-mail è necessario indicare:nome e cognomedata e luogo di nascitacodice fiscaleindirizzorecapito telefonicobreve descrizione della situazione del pazientel’eventuale necessità di mediatore linguistico (specificando la lingua)in caso di tutore o amministratore di sostegno, la documentazione che comprovi la nominaDOVEAmbulatorio della Nutrizione e dell’alimentazioneOspedale di Cremona, Psicologia clinica (2° piano, lato destro)disturbi.alimentari@asst-cremona.it
L'Asst di Cremona ha attivato un nuovo servizio dedicato alle persone con disturbi alimentari a partire dai 15 anni. L'accesso è diretto, basta scrivere una e-mail a: disturbi.alimentazione@asst-cremona.it
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In linea con le direttive regionali, l'Asst di Cremona ha attivato un ambulatorio di primo livello per i disturbi della nutrizione e dell'alimentazione (DNA) dedicato ai giovanissimi a partire dai 15 anni.
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La presa in carico avviene grazie ad un team specializzato composto da Francesca Giannetti (Psichiatra e responsabile dell'ambulatorio), Alessandra Lupi (Psicologa e Psicoterapeuta) e Luca Donati (Nutrizionista).
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IL PROBLEMA C'E' E SI AFFRONTA INSIEME
Dal 2020 ad oggi, le persone interessate dai disturbi dell'alimentazione hanno avuto un incremento esponenziale con un esordio sempre più precoce. I dati del ministero della Salute dicono che fra il 2019 e il 2022 i nuovi casi sono più che raddoppiati passando da 680mila a 1milione e 450mila.
«L'approccio al paziente è di tipo multidisciplinare: psichiatri, neuropsicologi infantili, psicologi e dietisti lavorano insieme per garantire un'assistenza completa, prendendo in considerazione eventuali problematiche fisiche o psichiatriche associate ai disturbi alimentari - spiega Roberto Poli (direttore Dipartimento salute mentale) -. Quando necessario, il team si avvale anche del supporto di infermieri, educatori professionali e tecnici della riabilitazione psichiatrica».
COLPISCE SOPRATTUTTO LE RAGAZZE
Come afferma la dottoressa Lupi, «Gli adolescenti sono la fascia più a rischio per lo sviluppo di disturbi alimentari. Negli ultimi anni, molti professionisti nel campo della salute mentale hanno rilevato un aumento significativo dei casi. La sfida più grande come professionisti della salute mentale è quella di ridare un futuro a queste giovani» precisa Lupi. «Parlo al femminile perché si tratta prevalentemente di un problema che colpisce le ragazze, anche se il numero dei ragazzi è in aumento».
RICONOSCERE I SEGNALI E AGIRE SUBITO
Come sottolinea Giannetti per affrontare qualsiasi forma di disturbo della nutrizione e dell'alimentazione è importante intervenire precocemente «Prima si inizia il trattamento, maggiori sono le possibilità di successo e minori le probabilità che il disturbo si cronicizzi in età adulta».
Per fare questo è indispensabile riconoscere i primi sintomi, «alcuni segnali che possono indicare l'insorgenza di un disturbo alimentare - aggiunge Giannetti -, includono cambiamenti nel regime alimentare, la negazione della fame, l'uso di abiti larghi, tentativi di nascondere la perdita di peso o negare di essere a dieta. Non solo, anche un interesse crescente per il cibo (come consultare libri di ricette o contare le calorie) e un aumento improvviso dell'attività fisica possono mettere in allerta. Si possono inoltre osservare isolamento sociale e instabilità emotiva, spesso caratterizzata da irritabilità o aggressività quando si pongono domande riguardanti il comportamento alimentare o l'esercizio fisico».