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Chirurgia robotica, telemanipolazione computer assistita e intelligenza artificiale: le ultime frontiere della chirurgia. Intervista al professore Marini

Sanità Italia

Chirurgia robotica, telemanipolazione computer assistita e intelligenza artificiale: le ultime frontiere della chirurgia. Intervista al professore Marini

Specialista in Chirurgia generale. Direttore Uoc Chirurgia generale d'urgenza e delle nuove tecnologie, direttore Dipartimento d'Emergenza urgenza e delle chirurgie specialistiche, coordinatore Chirurgia robotica dell'Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma

Sonia Giugno

21 Giugno 2024 08:00

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Il prof. Pierluigi Marini è una figura di spicco nell'ambito della chirurgia ospedaliera italiana.

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Specialista in Chirurgia generale. Direttore Uoc Chirurgia generale d'urgenza e delle nuove tecnologie, direttore Dipartimento d'Emergenza urgenza e delle chirurgie specialistiche, coordinatore Chirurgia robotica dell'Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma. Si occupa di Chirurgia oncologica, laparoscopica, endocrina e bariatrica con tecniche mininvasive, Chirurgia del reflusso gastroesofageo, chirurgia epatobiliare e pancreatica, endocrinochirurgia (tiroide, paratiroide, surrene), chirurgia delle ernie e dei laparoceli, chirurgia mini-invasiva delle malattie croniche intestinali (Ibd): morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa. Professore di Chirurgia mini-invasiva alla Scuola di specializzazione in Chirurgia generale Università degli Studi "La Sapienza" di Roma. È direttore della Scuola speciale di Chirurgia dell'obesità Acoi-Sicob. È coautore del Trattato italiano di Endocrinochirurgia, autore del video atlante di Endocrinochirurgia e di oltre 150 pubblicazioni scientifiche. Già presidente del congresso nazionale di Chirurgia Endocrina di Roma e del congresso nazionale della Società italiana di Chirurgia di Roma. Presidente congresso nazionale Acoi 2023 (Associazione chirurghi ospedalieri italiani). Past president Acoi e presidente Fondazione dei Chirurghi italiani.

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La sua specializzazione in chirurgia generale e la sua esperienza all'Upcm in Italia lo rendono una figura di grande rilievo nel campo medico.

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Professore cosa si intende per chirurgia robotica e telemanipolazione computer assistita?

"Si intende un'ulteriore evoluzione, che peraltro ha già alcuni anni, che è andata via via perfezionandosi con gli aggiornamenti del primo sistema robotico, che è il Da Vinci, e con l'uscita di nuovi sistemi che stanno via via comparendo sul mercato. Significa un'importantissima evoluzione per la gestione della chirurgia mininvasiva che facilita i nostri pazienti dal punto di vista degli outcome, cambia molto l'approccio chirurgico al paziente perché non si sta con le nostre mani o con i nostri strumenti laparoscopici sul paziente ma il chirurgo operatore è seduto comodamente in una console a distanza del paziente e, teoricamente, potrebbe operare addirittura da un'altra città, da un'altro ospedale, da un'altra sala operatoria... è già successo anche se oggi, per motivi di correttezza medico legale, questo tipo di intervento non viene effettuato ma tecnicamente sarebbe possibile farlo;  io sono un grandissimo appassionato di chirurgia robotica, nel mio centro effettuiamo molte procedure. La mia impressione, dopo anni di esperienza su tutti i tipi di chirurgia addominale, mi porta a dire che i pazienti, nell'immediato post operatorio stanno meglio; il robot rappresenta un grande facilitatore per il chirurgo perchè si può intervenire in una situazione di comfort, in visione 3D tridimensionale con una magnificazione straordinaria che facilita l'esecuzione e l'intervento chirurgico e il trauma chirurgico sul paziente è chiaramente inferiore perché sono inferiori le manipolazioni, i bracci del robot sono sicuramente meno traumatizzanti delle braccia dei chirurghi come può avvenire in chirurgia laparoscopica o peggio ancora chirurgia open".

"C'è un'altra straordinaria caratteristica della robotica, ci permette di fare formazione in maniera molto più interessante, abbiamo attuato una giornata di formazione a Napoli e 16 giovani chirurghi hanno trascorso una giornata intera a fare attività formativa sul robot,  sono usciti la sera stanchi ma felicissimi e molto soddisfatti. E' un ottimo strumento in materia di formazione.

Il robot è uno strumento chirurgico straordinariamente preciso, è un facilitatore, ci permette di fare dei passaggi chirurgici altrimenti piuttosto complicati da effettuare in chirurgia mini invasiva; migliora gli outcome clinici del paziente e spesso, su alcuni interventi, più è difficile l'intervento più il compito del robot è performante".

Professore, quindi non ci sono delle applicazioni specifiche? Ci sono degli interventi per i quali è più utile e più indicato? Può essere generalizzato l'utilizzo?

"In generale l'applicazione più standardizzata è in urologia, per esempio sul cancro della prostata; oggi non si opera un cancro della prostata senza il robot perché quello rappresenta il gold standard, in chirurgia generale non c'è ancora abbastanza letteratura per dire è gold standard su un intervento piuttosto che un altro ma tutti i centri che hanno il robot fanno tanta chirurgia robotica; noi stiamo facendo chirurgia robotica in chirurgia oncologica del colon, dello stomaco, del pancreas, del retto, del reflusso gastroesofageo. Siamo ancora in una fase in cui non ci sono evidenze scientifiche per dire quale sia la migliore applicazione perchè  la chirurgia robotica è molto costosa e non è ancora generalizzata; adesso i costi si stanno abbassando, grazie all'uscita di diversi robot e quindi dal punto di vista, diciamo della sostenibilità economica, le cose sono molto cambiate tanto che si comincia a parlare, le faccio alcuni esempi, di chirurgia robotica della mammella, di chirurgia robotica in otorinolaringoiatria, di chirurgia robotica in cardiochirurgia.  L'offerta di procedure chirurgie robotiche sta aumentando sempre di più anche per le patologie cosiddette a medio impatto e quindi, per esempio chirurgia generale, più si abbassano i costi più aumentano i campi di utilizzo di questo straordinario mezzo. Io credo che nei prossimi anni, dai 5 ai 7,  nelle sale operatorie degli  ospedali più importanti necessariamente dovrà essere presente un gruppo che utilizzi la robotica".

Come viene utilizzato il robot  in sala operatoria l'ha già detto nella prima domanda quindi andrei oltre chiedendole se la chirurgia robotica rappresenti, allo stato attuale, l'ultimo gradino nello sviluppo delle innovazioni tecnologiche applicate alla chirurgia o l'ultima frontiera è l'intelligenza artificiale?

"La chirurgia robotica rappresenta già una realtà da tanti anni e quindi è stato un upgrade in chirurgia mininvasiva molto importante, la fase successiva è l'intelligenza artificiale, assolutamente sì, associata anche al robot. Sta per uscire un aggiornamento dell'attuale sistema robotico Da Vinci, per esempio, che ha dentro l'intelligenza artificiale e quello sarà  l' ultimo aggiornamento tecnologico, oggi l'obiettivo è avere la possibilità, attraverso l'intelligenza artificiale, di acquisire tutte le notizie possibili dal punto di vista diagnostico del paziente e andare verso una sorta di mapping surgery, cioè fare una mappa della procedura chirurgica da effettuare con notevoli vantaggi per il chirurgo e il paziente e se, per esempio, si facesse una manovra non prevista dalla mappa chirurgica arriverebbe un allert... un notevole miglioramento, una agevolazione dell'intervento chirurgico e un miglioramento della qualità e della sicurezza della procedura".

Quindi l'applicazione per lei dell'intelligenza artificiale in medicina è un sì?

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