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Azienda Ulss1 Dolomiti, progetti per l'Autismo: favorita la socialità e l'inclusione

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Azienda Ulss1 Dolomiti, progetti per l'Autismo: favorita la socialità e l'inclusione

Sono 270 le persone con diagnosi di autismo seguite dai servizi dell'Ulss Dolomiti in provincia di Belluno

Redazione

15 Luglio 2024 12:00

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Autonomia, socializzazione ed inclusione sono gli obiettivi alla base delle diverse progettualità rivolte alle persone con diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico che l'Azienda Ulss1 Dolomiti realizzerà anche grazie al finanziamento erogato alla Regione Veneto dal Ministero per la Disabilità, dal Ministero dell'Economia e Finanze e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Sono 270 le persone con diagnosi di autismo seguite dai servizi dell'Ulss Dolomiti in provincia di Belluno.

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La regione del Veneto con la DGR n. 1721 e n. 778/2023 ha approvato la programmazione del "Fondo per l'inclusione delle persone con disabilità", in ottemperanza alle indicazioni del decreto del Ministro per la Disabilità del 29 luglio 2022, prevedendo il finanziamento [] di interventi e progetti aggiuntivi a quelli già esistenti dedicati alla promozione del benessere e della qualità della vita delle persone con Disturbo dello Spettro Autistico in un contesto di inclusione sociale e di sviluppo delle autonomie personali.
I Disturbi dello Spettro Autistico sono un insieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo caratterizzati da una compromissione qualitativa nelle aree dell'interazione sociale, della comunicazione e del comportamento, dove i sintomi e la loro severità possono manifestarsi in modo differente da persona a persona, così come i bisogni e la necessità di sostegno sono variabili e possono mutare nel tempo.

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Risulta quindi indispensabile progettare interventi individualizzati e calibrati sui bisogni specifici. Ad oggi, i dati dell'Osservatorio Nazionale Autismo attestano che un bambino italiano ogni 77  ha una diagnosi di  Disturbo dello Spettro Autistico, con una prevalenza nei maschi rispetto che nelle femmine. L'Azienda ULSS 1 Dolomiti sostiene fermamente questo indirizzo programmatico e ha intrapreso un percorso di potenziamento e ampliamento degli interventi presenti per meglio supportare questa fascia di popolazione, dai 3 ai 64 anni, con l'obiettivo di offrire una rete di relazioni e una vita più ricca possibile di opportunità all'interno della propria comunità e territorio, con il coinvolgimento di istituzioni consapevoli e rispettose delle diversità che la diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico comporta.

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Gli interventi che si realizzeranno attraverso l'Azienda Ulss1 Dolomiti prevedono il coinvolgimento attivo di realtà del Terzo Settore e di altri soggetti pubblici e privati, con l'intento di generare circolarità di esperienze, di competenze, con l'obiettivo di realizzare interventi aggiuntivi dedicati alla promozione del benessere e della qualità della vita delle persone con disturbo dello spettro autistico. 
Per permettere la realizzazione di soluzioni organizzative innovative e sperimentali sul territorio, sono stati attivati dei tavoli di co- progettazione ai quali hanno partecipato referenti dell'UOS Disabilità, del Dipartimento di Salute Mentale e del Servizio Età Evolutiva dell'Azienda ULSS1 Dolomiti, in collaborazione con gli Enti del Terzo Settore quali Portaperta ScS Onlus, Cantiere della Provvidenza SPA, Società Nuova ScS che ha coinvolto a sua volta partner quali Assi Sport, Tib Teatro e l'Associazione Bios Aps.

Inoltre, è stata stipulata una convenzione con il Gruppo Autismo Belluno, per finanziare progetti nati su richiesta delle famiglie e dei ragazzi conseguentemente alla carenza di attività locali che consentano di occupare il tempo libero. I progetti presentati permettono ai ragazzi di vivere momenti piacevoli di condivisione anche nei fine settimana. 
Il lavoro dei Tavoli di co-progettazione è partito dalla rilevazione e dall'attenta analisi dei bisogni, delle aspettative e delle preferenze delle persone con diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico e delle loro famiglie. Queste preziose informazioni sono state raccolte dall'UOS Disabilità che ha provveduto alla creazione e alla somministrazione di un questionario rivolto sia alle persone con Disturbo dello Spettro Autistico che ai loro familiari.

Il lavoro dei Tavoli di co-progettazione è stato contraddistinto da impegno ed entusiasmo e si è rivelato fondamentale per conciliare al meglio le necessità e i desideri delle famiglie con le emergenti progettualità.
"L'impegno e il desiderio dei servizi socio-sanitari di accompagnare e sostenere la persona con Disturbo dello Spettro Autistico e le loro famiglie verso il miglioramento della propria qualità di vita in tutte le sue fasi e il conseguimento del massimo grado di autonomia personale sono i valori alla base di tutte le progettualità. I diversi interventi e i progetti previsti sono innovati ed inclusivi e pongono al centro del sistema di cura e assistenza la persona, che diventa vera e propria protagonista del proprio percorso" commenta il commissario Giuseppe Dal Ben.

"Tutte le progettualità fanno riferimento a specifiche linee di intervento e ognuno dei progetti ha la sua peculiarità in base all'età, al luogo di residenza e alle preferenze dei destinatari, così come agli obiettivi che si intendono perseguire e alle metodologie più idonee a conseguirli.  Le linee di intervento sono otto, ognuna delle quali si concretizza in una molteplicità di progetti proprio per rispondere alla grande variabilità di  caratteristiche tipica dello Spettro Autistico. Sono previsti infatti interventi come l'erogazione di voucher sociosanitari che permettono l'acquisto di prestazioni e lo sviluppo di percorsi di assistenza alla socializzazione e di inclusione nel territorio; mentre altri sono orientati a promuovere la partecipazione attiva ad attività sportive e ricreative. Inoltre, sono presenti progetti sperimentali rivolti sia alla formazione e all'inclusione lavorativa sia alla residenzialità. Infine, vengono proposti degli interventi volti alla formazione sia di familiari che di altre persone significative coinvolte nelle quotidianità della persona con l'obiettivo di creare una rete sociale di riferimento" spiega  Milena Guglielminetti, Coordinatrice aziendale del progetto Direttore UOC Disabilità e Non Autosufficienza.

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