Sanità Sicilia
Assistenza domiciliare integrata, quasi diecimila i pazienti presi in carico in tutta la regione Siciliana
Il primo passo per l'accesso al servizio di cure domiciliari integrate avviene tramite il Punto unico di accesso dell'ASP: è il medico ospedaliero, se la persona si trova ricoverata, o il medico di base, ad inoltrare la richiesta
L'assistenza domiciliare integrata è cruciale per garantire una qualità di vita dignitosa alle persone che necessitano di cure continuative ma che preferiscono, o sono costrette, a restare a casa. In Italia è un aspetto da potenziare, ci sono fondi del PNRR destinati ad esso, e ancor più in Sicilia che, secondo gli ultimi dati resi noti dal Ministero della Salute, si colloca al di sotto della soglia minima nazionale.
A questa situazione territoriale, da appena un anno ma con risultati eccellenti, prova a rispondere ADI24: unendo l'esperienza di due società consortili, ossia Adi scarl (operativa a Palermo, Trapani, Agrigento e Caltanissetta) e Adi Sicilia2 (operativa a Catania e Messina), offre cure domiciliari integrate in convenzione con le Aziende sanitarie provinciali della Sicilia. Quasi diecimila i pazienti presi in carico in tutta la regione. Un servizio, dedicato alle esigenze di ogni cittadino, che al contempo alleggerisce il carico sugli ospedali. In perfetta linea con quanto si prefigge diventi la nuova organizzazione della sanità pubblica. Il servizio, frutto dell'esperienza nel campo dell'assistenza al domicilio di SAMOT e SAMO, è rivolto sia a persone affette da patologie croniche sia a persone con disabilità temporanea.
«La nostra forza sta tutta qui - commenta il presidente Mario Lupo - abbiamo deciso di offrire ai cittadini un servizio di qualità frutto della nostra esperienza sul campo. La nostra assistenza domiciliare integrata guarda al benessere specifico rispondendo alle svariate esigenze. Siamo partiti da qui e tanti sono i progetti che stanno scaturendo dalla constatazione delle necessità del territorio con l'obiettivo di migliorare sempre di più il servizio offerto». Percorsi di cura personalizzati direttamente nella propria casa: questa è la funzione di ADI24 con la precipua attenzione a mettere al centro la persona. Dopo la valutazione e l'attivazione della presa in carico da parte dell'ASP, è infatti un operatore stesso dell'ADI24, qualora fosse la realtà scelta, a recarsi a casa del paziente che necessita di attivare il servizio. Il personale di ADI24 è costituito da infermieri, fisioterapisti, medici specialisti, logopedisti, operatori socio-sanitari e dietisti. Si tratta di un supporto medico-infermieristico, sociale, psicologico, del quale ne beneficia sia il paziente che l'intero nucleo familiare.
Il primo passo per l'accesso al servizio di cure domiciliari integrate avviene tramite il cosiddetto PUA, ovvero il Punto unico di accesso dell'ASP: è il medico ospedaliero, se la persona si trova ricoverata, o il medico di base, ad inoltrare la richiesta. «È necessario un potenziamento dell'assistenza domiciliare integrata in Sicilia. Oggi si vive di più ma con malattie croniche che necessitano di assistenza adeguata- sottolinea Lupo- Molti pazienti con le loro famiglie invece sono costretti a ricorrere agli ospedali anche per problematiche gestibili più efficacemente e a minor costo sul territorio».
Oggi, ad un anno o poco più, dalla sua nascita, ADI24 prova rispondere a queste esigenze. Palermo, Agrigento e Trapani sono state le prime province: i servizi sono stati attivati ad agosto del 2023. Ben 3900 i pazienti presi in cura a Palermo, 2500 ad Agrigento e 1317 a Trapani. A novembre del 2023 sono partiti i servizi a Caltanissetta e ad oggi sono stati assistiti 775 pazienti, mentre quest'anno si sono unite Messina a gennaio e Catania a febbraio, registrando rispettivamente 860 e 446 pazienti.
«Oggi - conclude Lupo - riconoscenti della stima dei cittadini che ci scelgono, il nostro obiettivo è rafforzare il servizio. Ogni provincia ha esigenze diverse e a quelle stiamo cercando di trovare soluzioni confrontandoci con le varie équipe presenti sul territorio».