Sanità Sicilia
Asp2 Caltanissetta, corso su "Gli aspetti trasversali dell'assistenza alla cronicità" rivolto al personale sanitario
Tra i temi centrali, la resilienza, l'empatia e le capacità comunicative, fondamentali non solo per migliorare il rapporto con i pazienti, ma anche per promuovere il benessere psicologico del personale sanitario
Si è concluso lo scorso nel mese di dicembre, da poco trascorso, il primo percorso formativo di gruppo, accreditato ECM e dedicato al personale sanitario dal titolo "Gli aspetti trasversali dell'assistenza alla cronicità". Il progetto, ideato e guidato dalla Marinella Faletra, dirigente psicologo alla Direzione sanitaria del presidio ospedaliero "S. Elia", che ha avuto come obiettivo quello di fornire strumenti concreti per affrontare le sfide quotidiane dell'assistenza oncologica.
Tra i temi centrali, la resilienza, l'empatia e le capacità comunicative, fondamentali non solo per migliorare il rapporto con i pazienti, ma anche per promuovere il benessere psicologico del personale sanitario.
Il percorso formativo si è ispirato alle linee guida della SIPO (Società Italiana di Psico-Oncologia) e della SIPSOT (Società Italiana di Psicologia dei Servizi Ospedalieri e Territoriali), che sottolineano come la mancanza di supporto psicologico per gli operatori sanitari possa favorire l'attivazione di meccanismi di difesa dannosi per la relazione con i pazienti e per l'ambiente lavorativo. In questo contesto, il progetto ha ricevuto il sostegno dell'Unità operativa di Oncologia medica, diretta da Stefano Vitello, che ha sottolineato l'importanza di potenziare le capacità del personale come elemento chiave per una migliore qualità dell'assistenza e favorire la crescita personale e professionale degli operatori.
Ha sostenuto e incoraggiato l'iniziativa sin dalle sue prime fasi sia la Direzione strategica che di presidio dell'Asp2 Caltanissetta, al quale va il ringraziamento dell'organizzazione: " Grazie ai veritici Asp e un grazie speciale ai partecipanti del corso, che con il loro impegno contribuiscono a migliorare la qualità dell'assistenza in un contesto complesso come quello oncologico".