Sanità Internazionale

Vaiolo scimmie, dal Congo al Kenya: ecco i paesi con i principali focolai di infezione

L'emergere di un nuovo ceppo più aggressivo di quello diffusosi tra il 2022 e il 2023 con l'esplosione dei casi in Africa ha comportato un rialzo del livello di allarme

Redazione Quotidiano Benessere

di Nicola Barone su Il Sole 24 ore

Sconsigliare la partecipazione ad eventi con assembramenti nei Paesi con focolai confermati di virus Mpox Clade I. È una delle indicazioni fornite dalla circolare del ministero della salute contenente un aggiornamento sulla malattia nota in precedenza come vaiolo delle scimmie, dopo la dichiarazione di emergenza di salute pubblica internazionale (Pheic) da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) il 14 agosto scorso. «Si raccomanda di sensibilizzare i viaggiatori diretti in Paesi con focolai confermati di infezione» da virus Mpox Clade I in merito al rischio di contrarre la malattia, fornendo loro informazioni pertinenti per proteggere sé stessi e gli altri prima, durante e dopo il viaggio, si legge nel documento firmato dal capo del Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie Maria Rosaria Campitiello e dal dg Francesco Vaia. L’emergere di un nuovo ceppo più pericoloso di quello diffusosi tra il 2022 e il 2023 e l’esplosione dei casi in Africa ha fatto alzare nuovamente il livello di allarme.

L’epicentro dell’epidemia. È questa variante del virus che negli ultimi mesi ha fatto salire i contagi, a partire dalla Repubblica Democratica del Congo che oggi costituisce l’epicentro dell’epidemia. I numeri esatti non sono certi. Oggi, il bollettino dell’Oms stimava per il mese di giugno 567 contagi nel continente africano. Certamente, però, è una stima per difetto. L’Africa Centers for Disease Control and Prevention parla di circa 15 mila casi nel continente dall’inizio dell’anno e 461 decessi. A preoccupare non è solo la dimensione dei contagi. Il virus sta mostrando di essere capace di varcare i confini e insediarsi in aree in cui fino a oggi non era presente. Nell’ultima rilevazione dell’Oms, per esempio, anche Burundi, Kenya, Rwanda e Uganda riportano i primi contagi.

Clade I sorvegliato speciale. Più aggressivo e in grado di evolversi più rapidamente rispetto al sottotipo Clade II. A segnalarlo è la ricerca italiana presentata alla rivista Infectious Disease e condotta dall’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia molecolare del Campus Bio-Medico di Roma, con Francesco Branda e Massimo Ciccozzi, insieme a Giancarlo Ceccarelli del Policlinco Umberto I di Roma, Antonello Maruotti della Libera Università Maria Ss Assunta e Fabio Scarpa dell’Università di Sassari. Clade I è il più letale, con un tasso di mortalità stimato intorno al 10%, per decenni è stato endemico nell’Africa Centrale, in particolare nel bacino del Congo, e soltanto adesso è uscito dall’Africa; a caratte...

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