Anche quest'anno il team della Diabetologia Pediatrica dell'UOC di Pediatria, nel mese di settembre e con il contributo di AGD Vicenza (Associazione Giovani Diabetici), ha organizzato il campo scuola per ragazzi diabetici (11 ai 18 anni) presso la Casa Parrocchiale della Chiesa di San Giorgio di Vicenza. Il team, composto dalla diabetologa pediatra Stefania Innaurato e dal medico in formazione specialistica (Matteo Tinnirello), dagli infermieri specialisti (Marina Dalla Vecchia e Stefano Caltagirone), dalla dietista (Anna De Bortoli) e dalla psicologa (Francesca Lupi), ha organizzato attività formative e ludiche volte alla progressiva assunzione di autonomia e consapevolezza nella gestione del diabete.
Si tratta di ragazzi che quotidianamente convivono con devices per la determinazione della glicemia h24 (sensori glicemici) e per l'erogazione di insulina (microinfusori) e con iniezioni pluriquotidiane di insulina. Più volte al giorno è richiesto loro di prendere decisioni terapeutiche modulando dosi di insulina e apporti di carboidrati. Si tratta di pazienti che ancor prima che diabetici, sono ragazzi e come tali hanno il diritto di vivere gli aspetti di convivialità e di reciprocità tipici della loro età, non dimenticandosi di dover integrare quotidianamente nella loro vita le regole che la malattia impone.
In un clima disteso e ben lontano da una stanza di ospedale, staff sanitario e ragazzi si sono confrontati su conta dei carboidrati, rischi delle diete moderne e dell'abuso di alcol, effetti dell'attività fisica sulle glicemie, scelta delle dosi di insulina, condivisioni delle pesantezze o degli aspetti ironici di come gli altri vedono la loro malattia. Quest'anno per la prima volta i ragazzi si sono confrontati anche con un momento di arteterapia teso al racconto della loro quotidianità, il cui filo conduttore trova origine nella potenza terapeutica della medicina narrativa e nel valore inestimabile della comunicazione non verbale.
Perché il diabete tipo 1 non è una malattia contagiosa, non viene perché si sono mangiati troppi dolci. Perché il diabete tipo 1 li accompagnerà tutta la vita. Perchè diabete tipo 1 in adolescenza fa spesso un rumore assordante anche quando si silenziano gli allarmi dei sensori o si ignorano le telefonate dei genitori, perché il rumore origina dai pensieri, dalla necessità di non sottostare alle regole quando il futuro è ben lontano e conta solo il "qui e ora". Perché tutto quel rumore può diventare musica quando condiviso, quando motivato e integrato. Ecco il senso di un percorso terapeutico intensivo come il campo scuola.
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