NUORO, 25 GENNAIO 2025 – Nuova vita per la lungodegenza del San Camillo di Sorgono e per la riabilitazione della struttura sanitaria di Nuraghe Ruiu a Macomer.
Un filo sottile lega le dimissioni ospedaliere dei pazienti fragili, le barelle nelle corsie, la presa in carico dei pazienti a domicilio e i
reparti territoriali di lungo degenza o ospedali di comunità. Questo filo lega il destino della sanità territoriale della Asl 3 di Nuoro che sta attuando soluzioni innovative per garantire la sostenibilità del sistema socio sanitario del territorio Nuorese.
L’obiettivo è quello di attuare soluzioni per alleggerire il carico di lavoro definito ‘improprio’ presso l’ospedale individuando il domicilio del paziente come primo luogo di cura. Come? «aumentando le risposte sanitarie per i pazienti cronici sul territorio» spiega il direttore generale dell’ASL 3, Paolo Cannas «il problema è complesso è necessita la gestione di più attività in
contemporanea. La prima è il potenziamento dei posti letto sul territorio per i pazienti cosiddetti a bassa intensità di cura o
riabilitativa. Ovvero quei pazienti che di fatto possono essere dimessi dall’Ospedale ma che per motivi socio economici non si riesce a dimettere. Posti letto che fino ad oggi sono mancati. A questo fine saranno centrali le strutture Aziendali di Sorgono, Macomer e lo Zonchello».
È il caso, appunto, del reparto di lungodegenza dell’Ospedale San Camillo di Sorgono, e dei due piani del Poliambulatorio di Nuraghe Ruiu a Macomer (un piano è già utilizzato come reparto di Riabilitazione, che
sarà potenziato). Altro punto centrale è l’aumento dei pazienti presi in carico nel proprio domicilio con sistemi di telemonitoraggio che unito alla recente apertura della COT (Centrale Operativa Territoriale) sta dando un forte contributo nel percorso di dimissione protetta e nella presa in carico dei pazienti che escono dall'ospedale, ma continuano ad avere bisogno di assistenza sul territorio e guidare, più in generale, i cittadini alla ricerca dei loro percorsi di assistenza.
Infine, si deve potenziare la Prevenzione, sia oncologica che di insorgenza di patologie croniche quali scompenso cardiaco, diabete e BPCO (Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva).
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