Sanità Italia

Sì alla Camera al ddl sull'Autonomia: è legge. Aumento delle competenze per le Regioni anche in materia di sanità

Il via libera con una seduta fiume notturna. La Lega esulta e tra i banchi spunta la bandiera della Serenissima, le opposizioni sventolano il tricolore durante il voto finale

Redazione Quotidiano Benessere

L'Aula della Camera ha definitivamente approvato il ddl sull'Autonomia differenziata con 172 voti favorevoli, 99 contrari e un astenuto. Il via libera è arrivato al termine di una seduta fiume notturna deliberata dall'Assemblea nella tarda serata di ieri, martedì 18 giugno. Il disegno di legge con le «Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione» è stato licenziato nel testo identico a quello votato dal Senato in prima lettura. 

L’autonomia differenziata è il riconoscimento da parte dello Stato alle Regioni a Statuto ordinario di autonomia legislativa su materie che oggi sono di competenza concorrente, ossia comune. Le Regioni potranno aumentare le loro competenze in moltissime materie, tra cui sanità, istruzione, università, ricerca, lavoro, previdenza, giustizia di pace, beni culturali, paesaggio e altre. In tutte queste materie, lo Stato potrebbe perdere quasi ogni ruolo, demandando ogni potere alle Regioni.

"L'approvazione del regionalismo differenziato, grazie ai significativi miglioramenti normativi apportati da Forza Italia e recentemente anche con i suoi ordini del giorno, costituisce una importante sfida per il sistema delle autonomie.

Una prova per rendere più giusta, più competitiva e più autonomista la nostra Repubblica.

Per migliorare i servizi per i cittadini e le imprese". Lo dice all'ANSA il presidente della Regione siciliana e presidente del Consiglio nazionale di Forza Italia, Renato Schifani.

 "La Sicilia - prosegue - ha le carte in regola per partecipare a questa grande trasformazione, non solo perché è essa stessa il riferimento costituzionale dell'autonomia regionale sin dagli albori della Repubblica, ma anche perché adesso sta crescendo, incrementando Pil e investimenti, incrementando livelli di efficienza come dimostrato nel settore energetico. Emblematici i dati Svimez di oggi su crescita economica, investimenti produttivi ed esportazioni".
"Il percorso attuativo del regionalismo differenziato approvato dal Parlamento - conclude il presidente - dovrà comunque garantire l'eguaglianza sostanziale, i livelli essenziali delle prestazioni e gli interventi di perequazione per superare i divari tra Nord e Sud e la marginalità insulare. Su questo vigileremo attivamente nella convinzione che istituzioni più giuste e più moderne siano ciò che i cittadini e le imprese chiedono".

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