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Selettività alimentare nei bambini con disturbo dello spettro dell'Autismo

I trattamenti della selettività alimentare basati sui principi dell'Analisi del Comportamento Applicata risultano efficaci in quanto prevedono la modificazione delle variabili ambientali per incrementare comportamenti adattivi e ridurre comportamenti disfunzionali

Redazione Quotidiano Benessere

La selettività alimentare è un disturbo caratterizzato da una forte rigidità nelle scelte alimentari, che determina una limitata varietà di cibi che la persona è disposta ad assumere ed una scarsa accettazione a consumarne di nuovi. I bambini normotipici, solitamente, in particolare in età prescolare, mostrano un atteggiamento di preferenza verso alcuni alimenti e di rifiuto verso altri. Tale condotta solitamente si dissolve prima dei 6 anni, mentre nei bambini con Disturbo dello Spettro dell’Autismo (ASD) spesso si intensifica e sfocia in un vero e proprio quadro di selettività. 

Il termine selettività alimentare (food selectivity) viene utilizzato per descrivere una vasta gamma di situazioni o comportamenti alimentari tra cui: presenza di un regime dietetico ristretto a specifiche categorie di alimenti, preferenza per un tipo di cibo, ridotta varietà nella scelta dell’alimento, comportamenti disfunzionali al momento del pasto, rituali e ossessioni intorno al cibo.
Essa fa riferimento a due aspetti fondamentali: da una parte, la ristretta variabilità di cibi assunti, legata alle caratteristiche sensoriali quali sapore, colore, temperatura e consistenza; dall’altra, i comportamenti disfunzionali legati al momento del pasto, a cui gli adulti di riferimento rispondono, finendo per presentare sempre quello preferito dal bambino. 

Per il genitore, il comportamento problema durante il pasto rappresenta un evento avversivo e diventa dunque importante in quel momento terminarlo. Pertanto, rimuovere lo stimolo che ha generato il comportamento problema del bambino (la variazione di cibo) determina una cessazione dello stesso (rinforzo del comportamento dell’adulto). In questo modo, sia l’adulto che il bambino rinforzano negativamente il comportamento reciproco (l’adulto rimuove il cibo, il bambino termina il comportamento problema). Questo circolo vizioso porta al mantenimento, nel tempo, di un’alimentazione inadeguata, con eventuali ripercussioni a livello organico, quali mancanza cronica di nutrienti essenziali come minerali e vitamine, diminuzione o incremento ponderale eccessivo, stipsi.

I trattamenti della selettività alimentare basati sui principi dell’Analisi del Comportamento Applicata (ABA) risultano efficaci in quanto prevedono la modificazione delle variabili ambientali per incrementare comportamenti adattivi e ridurre comportamenti disfunzionali. È possibile riassumere le procedure presenti in letteratura differenziandole tra quelle che prevedono la manipolazione degli antecedenti e quelle che si basano sulla manipolazione delle conseguenze. Tra questi ultimi viene indicato l’uso dell’excape extinction, che consiste nel non fornire la fuga alla presentazione del boccone di cibo o della bevanda quando il bambino emette comportamenti inappropriati durante l’ora d...

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