Sanità Italia

Riforma della concorrenza, Anffas esulta: "Ottima la sospensione"

La Legge n. 118/22 e il Decreto del Ministero della Salute del 19 dicembre 2022, attuativo della stessa hanno introdotto cambiamenti significativi,...

Redazione Quotidiano Benessere

La Legge n. 118/22 e il Decreto del Ministero della Salute del 19 dicembre 2022, attuativo della stessa hanno introdotto cambiamenti significativi, spingendo verso una maggiore competitività e trasparenza nel pregresso sistema di affidamento dei servizi nel settore sanitario e sociosanitario. Però senza fare alcuna distinzione tra gli enti profit e no profit. Tale riforma, oggi sospesa, prevede, infatti, selezioni periodiche basate su criteri oggettivi per accreditare le strutture private, promuovendo efficienza e qualità. Ma tale apparente positiva finalità suscita non poche preoccupazioni per l’impatto sulle realtà del Terzo Settore (di fatto verrebbero ad essere poste sullo stesso piano degli Enti Profit), che da sempre svolgono le loro attività nei diversi servizi socio sanitari con prestazioni rivolte a persone con disabilità ed altre fragilità, senza alcun fine di lucro, spesso sobbarcandosi oneri e responsabilità non di loro diretta spettanza (per un approfondimento sul punto: https://www.anffas.net/it/news/20430/concorrenza-anffas-porre-al-centro-la-qualita-dei-sostegni-erogati-attraverso-i-servizi/).

Alla luce delle difficoltà da più parti manifestate, sia in termini applicativi che di impatto sugli Enti di Terzo Settore, con l’articolo 36 della Legge n. 193/24, è stata opportunamente sancita dal legislatore la sospensione temporanea (fino al 31 dicembre 2026) di tali disposizioni. La sospensione – fortemente voluta e sostenuta da Anffas – consente, oggi, di avere più tempo per mettere mano ad una revisione normativa che risulta maggiormente organica che tenga conto del particolare “status” degli Ets in riferimento agli istituti dell’accreditamento istituzionale e dei conseguenti accordi contrattuali. Sarà, infatti, l’apposito “Tavolo di lavoro per lo sviluppo e l'applicazione del sistema di accreditamento nazionale, istituito ai sensi dell'intesa sancita dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano in data 20 dicembre 2012” a dover trovare la nuova quadra.

Fermo restando che l’auspicio rimane quello di registrare un esonero degli Enti del Terzo Settore dall’applicazione della norma in discorso e nelle more di una nuova formulazione della stessa diviene fondamentale scongiurare il fatto che le procedure di accreditamento e contrattualizzazione già avviate possano subire un blocco temporaneo in attesa di ricevere nuove indicazioni da parte del Tavolo di lavoro istituzionale. In questo caso si andrebbe a creare, infatti, un clima di incertezza per gli operatori coinvolti in selezioni pubbliche o avvisi di manifestazione di interesse. Una simile situazione potrebbe, tra l’altro, ingenerare contenziosi amministrativi e ritardi nell'erogazione dei servizi, con inevi...

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