Una ragazza sedicenne dell'hinterland di Padova è stata morsicata, nella giornata di ieri, da un pipistrello.
In modo molto tempestivo la macchina organizzativa necessaria per gestire questo tipo di casi si è allertata e messa in moto; potenzialmente il pipistrello potrebbe infatti causare rabbia ma è bene precisare che nelle nostre zone la malattia non è più endemica da molto tempo. Per gestire l’episodio di morsicatura si è proceduto, in particolare, a realizzare un efficace e rapido lavoro di squadra interistituzionale.
Innanzitutto la minore, condotta al Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedale – Università Padova, è stata sottoposta alla profilassi del caso, costituita da vaccinazione antirabbica e da somministrazione di immunoglobuline. I Servizi Veterinari dell’Ulss 6 Euganea poi, ricevuta segnalazione dell’episodio, hanno aperto la pratica di morsicatura da pipistrello a persona e hanno subito allertato i colleghi dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, che hanno classificato il pipistrello come un esemplare di "orecchione bruno", specie protetta che non può essere abbattuta. L’animale è stato quindi condotto presso la voliera del canile sanitario della nostra Azienda, dove viene attualmente tenuto in osservazione.
Da precisare che Ii pipistrello è vivo grazie all’intervento della ragazza che l’ha sottratto, procurandosi così il morso, dalla cattura del gatto di famiglia. Anche per il felino sono scattate la procedura di vaccinazione antirabbica per esposizione e l’ osservazione per tre mesi da parte del nucleo familiare. Infine nel caso è stata coinvolta anche la Polizia Provinciale, competente per gli animali selvatici come appunto i pipistrelli.
Come ci dichiara il dottor Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione della nostra Ulss 6: “Ieri è avvenuto un caso di morsicatura da pipistrello che si registra davvero raramente: i morsi che invece riteniamo più preoccupanti per un’eventuale trasmissione della rabbia sono quelli procurati da animali randagi o selvatici all’estero. Quest’estate abbiamo registrato tre casi di viaggiatori residenti nel nostro territorio che li hanno subiti in viaggi internazionali. Attenzione quindi, per chi si reca all’estero, a dare confidenza a questi animali e nel caso di morsicatura il nostro consiglio è di riferirsi velocemente alle autorità sanitarie del luogo”.
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