La terapia per l’osteonecrosi dei mascellari connessa all’uso di farmaci ha come obiettivo il trattamento di infezioni orali, impedire la proliferazione batterica e quindi mantenere in buona salute tutti i tessuti della bocca. L’approccio da preferire è sempre quello di prevenzione.
Prima di cominciare il trattamento con farmaci che si sono dimostrati essere connessi allo sviluppo dell’osteonecrosi delle ossa mascellari (famiglia dei bifosfonati, denosumab e agenti antiriassorbitivi), bisogna sottoporsi a un’attenta visita odontoiatrica. Durante la visita odontoiatrica l’operatore identificherà tutte le necessità di trattamento del paziente, così da intervenire in modo tempestivo e “bonificare” il cavo orale. Trattare prima i problemi dentali, quando ancora, non si assumono farmaci che possono portare all’osteonecrosi permette al team odontoiatrico di intervenire al meglio per la salute orale del paziente.
Per quanto riguarda il trattamento della patologia dell’osteonecrosi farmaco-correlata, l’approccio è multidisciplinare infatti vengono coinvolti diverse figure professionali: odontoiatra, igienista dentale, specialisti di medicina orale e chirurgo maxillofacciale.
Il trattamento viene studiato a seconda dello stadio della patologia. Negli stadi iniziali, la terapia preferibile riguarda un approccio conservativo farmacologico con la somministrazione di antibiotici per controllare l’infezione. Una buona igiene orale domiciliare impedisce una proliferazione batterica che può sia aggravare lo stato di osteonecrosi sia causare problemi a elementi dentali e gengiva, per questo oltre a un attento spazzolamento si consiglia l’utilizzo di collutori a base di clorexidina che aiutano a controllare la proliferazione batterica. È previsto anche l’uso di analgesici nel piano farmacologico per la gestione del dolore. Negli stadi più avanzati l’approccio principale è chirurgico, affiancato sempre dalla terapia farmacologica, questo approccio sicuramente più aggressivo, ha come obiettivo quello di arginare i danni e l’avanzamento dell’osteonecrosi. Gli interventi chirurgici prevedono l’eliminazione dell’osso infetto in quantità variabili a seconda della gravità della situazione e questo avviene attraverso procedura di: debridment, resezione ossea e in ultimo è da considerare una fase chirurgica di ricostruzione ossea.
Il debridment è una procedura che permette la rimozione di osso necrotico così da impedire la diffusione dell’infezione e contemporaneamente migliorare la guarigione. La resezione ossea invece è un pr...
Leggi l'articolo completo su QuotidianoBenessere.it