Il parere degli esperti

Osteonecrosi dei mascellari, come si interviene

Dott. Vincenzo Pepe, Dott. Gianluca Russo, Dott.ssa Thea Caltabiano. Member ItalyInPerio

Redazione Quotidiano Benessere

La terapia per l’osteonecrosi dei mascellari connessa all’uso di farmaci ha come obiettivo il trattamento di infezioni orali, impedire la proliferazione batterica e quindi mantenere in buona salute  tutti i tessuti della bocca. L’approccio da preferire è sempre quello di prevenzione. 
Prima di cominciare il trattamento con farmaci che si sono dimostrati essere connessi allo sviluppo  dell’osteonecrosi delle ossa mascellari (famiglia dei bifosfonati, denosumab e agenti  antiriassorbitivi), bisogna sottoporsi a un’attenta visita odontoiatrica.   Durante la visita odontoiatrica l’operatore identificherà tutte le necessità di trattamento del paziente,  così da intervenire in modo tempestivo e “bonificare” il cavo orale. Trattare prima i problemi dentali,  quando ancora, non si assumono farmaci che possono portare all’osteonecrosi permette al team  odontoiatrico di intervenire al meglio per la salute orale del paziente. 
Per quanto riguarda il trattamento della patologia dell’osteonecrosi farmaco-correlata, l’approccio è  multidisciplinare infatti vengono coinvolti diverse figure professionali: odontoiatra, igienista dentale,  specialisti di medicina orale e chirurgo maxillofacciale.  

Il trattamento viene studiato a seconda dello stadio della patologia. Negli stadi iniziali, la terapia  preferibile riguarda un approccio conservativo farmacologico con la somministrazione di antibiotici  per controllare l’infezione. Una buona igiene orale domiciliare impedisce una proliferazione batterica  che può sia aggravare lo stato di osteonecrosi sia causare problemi a elementi dentali e gengiva, per  questo oltre a un attento spazzolamento si consiglia l’utilizzo di collutori a base di clorexidina che  aiutano a controllare la proliferazione batterica. È previsto anche l’uso di analgesici nel piano  farmacologico per la gestione del dolore. Negli stadi più avanzati l’approccio principale è chirurgico, affiancato sempre dalla terapia  farmacologica, questo approccio sicuramente più aggressivo, ha come obiettivo quello di arginare i  danni e l’avanzamento dell’osteonecrosi. Gli interventi chirurgici prevedono l’eliminazione dell’osso  infetto in quantità variabili a seconda della gravità della situazione e questo avviene attraverso  procedura di: debridment, resezione ossea e in ultimo è da considerare una fase chirurgica di  ricostruzione ossea.

Il debridment è una procedura che permette la rimozione di osso necrotico così da impedire la  diffusione dell’infezione e contemporaneamente migliorare la guarigione. La resezione ossea invece  è un pr...

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