Sanità Sicilia

Modica (Rg): il dott. Walter Morale ha ricevuto in dono un elettrocardiografo prima di partire in missione per l'Africa

Il dott. Morale è il primario di Nefrologia dell'ospedale "Maggiore" di Modica

Redazione Quotidiano Benessere

Prima di partire in missione per l'Africa, il dott. Walter Morale, primario di Nefrologia dell'ospedale "Maggiore" di Modica, ha ricevuto dal personale di Ortopedia un elettrocardiografo semiautomatico. Lo strumento, donato in memoria dell'infermiera Raffaela Bonomo, sta offrendo un contributo fondamentale per la vita di molte persone, in un Paese, il Madagascar , dove la sanità è considerato un "lusso".

Il dott. Morale ha raccontato la sua esperienza. 
"Il dono di Raffaela si trova lontano migliaia di Km di distanza dall'Italia, presso la cittadina di Morondava, allocato in una stanzetta ambulatoriale dello dispensario delle suore di Morondava come da decisione di Sua Eminenza il Vescovo Marie Le Fabien. Continuerà così ogni giorno ad essere in contatto diretto con i pazienti. Ho raccontato alle suore chi era Raffaela (anche se io non lo conosciuta), hanno voluto tenere lì vicino all'ECG la targhetta "io non faccio l'infermiera, sono un infermiera"... Hanno apprezzato molto la frase e mi dicevano che fare l'infermiera è già una missione umanitaria e le sue parole sono la giusta contestualizzazione dello spirito e al sacrificio di questi giorni (Raffaela è stata con noi).

Abbiamo visitato oltre 500 persone povere, dove la sanità è un lusso che pochi si possono permettere (solo 1% della popolazione malgascia ha accesso alla sanità). Abbiamo trasmesso in Italia, e anche al dott. Guglielmo Piccione (primario della Cardiologia del "Maggiore" di Modica), una ventina di tracciati per me meritevoli di una valutazione specialistica. Raffaela ha dato una speranza, che è la scintilla che ti spinge ad andare avanti e fare sempre meglio, perché le cose possono cambiare e migliorare anche in questa terra lontana abbandonata ai margini del mondo.

Il mio viaggio continua per Antananarivo, dove rimarrò un'altra settimana, sia per fare formazione ai colleghi nefrologi dell'Ospedale della capitale, sia per visitare i bambini dell'orfanotrofio

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