Salute e benessere

Malattie cardiache, scoperta una proteina nei pesci che ripara il cuore dopo un infarto

Una proteina presente nei pesci in aiuto del cuore dopo un infarto. Come riporta Fanpage, infatti, un team di ricercatori ha scoperto una proteina ...

Redazione Quotidiano Benessere

Una proteina presente nei pesci in aiuto del cuore dopo un infarto. Come riporta Fanpage, infatti, un team di ricercatori ha scoperto una proteina – chiamata Hmga1 – che è in grado di riparare i danni al cuore attraverso la rigenerazione delle cellule cardiache, i cardiomiociti. Ne hanno svelato i segreti nel danio zebrato, meglio conosciuto come pesce zebra o zebrafish (Danio rerio), un piccolo ciprinide d'acqua dolce che è tra i principali modelli utilizzati nella ricerca scientifica. Tra le ragioni, come spiegato dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss), vi è la stretta correlazione genetica con l'essere umano (e con le sue malattie) e gli embrioni semi-trasparenti che permettono indagini accurate di biologia dello sviluppo. Com'è noto, dopo un infarto del miocardio o un altro evento cardiovascolare il cuore umano – così come quello di altri mammiferi – non si rigenera; pertanto, spesso queste gravi patologie portano alla morte del paziente. Ad esempio, possono sfociare in un'insufficienza cardiaca fatale innescata dalla perdita di funzionalità del muscolo cardiaco danneggiato e cicatrizzato. Se potessimo rigenerare le cellule cardiache in qualche modo saremmo innanzi a una svolta per decine di milioni di persone in tutto il mondo, tenendo presente che le patologie cardiovascolari rappresentano la principale la causa di morte nei Paesi industrializzati. Proprio qui entra in gioco la proteina Hmga1, che è in grado di ripristinare completamente la funzionalità cardiaca nei pesci in soli due mesi. I ricercatori hanno testato la proteina dei pesci zebra sul cuore danneggiato di modelli murini (topi), nei quali, esattamente come avviene negli esseri umani, non si rigenera. Incredibilmente, hanno osservato nei roditori un processo di riparazione simile a quello che si verifica nei piccoli pesci ossei, con un significativo miglioramento della funzionalità cardiaca. Il prossimo passo sarà testare la proteina su cellule cardiache umane in coltura e, qualora dovesse mostrare il medesimo effetto, si potranno gettare le basi per la sperimentazione clinica. Un dettaglio particolarmente rilevante della nuova ricerca risiede nel fatto che l'uso della proteina nei topi non ha determinato una crescita anomala del muscolo cardiaco e dunque a un cuore ingrossato (cardiomegalia) e malformato, che può chiaramente comportare altre complicazioni. 

Gli autori della scoperta - A scoprire e descrivere l'efficacia della proteina “ripara cuore” dei pesci zebra è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dei Paesi Bassi dell'Hubrecht Institute presso il Royal Netherlands Academy of Arts and Sciences (KNAW), che hanno collaborato a stretto contatto con i ricercatori di diversi istituti. Fra quelli coinvolti l'Amsterdam University Medical Centers, l'International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (Icge...

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