NUORO, GENNAIO 2025 – Macomer si conferma un tassello indispensabile per costruire la nuova sanità del Nuorese, e rappresenta una delle soluzioni innovative messe in campo per garantire la sostenibilità del sistema socio sanitario del territorio.
Nella sala conferenze del Distretto di Nuraghe Ruiu, la direzione strategica aziendale dell’ASL 3 - il direttore generale Paolo
Cannas e il direttore sanitario Serafinangelo Ponti, accompagnati dalla direttrice del Distretto Maria Giovanna Porcu - hanno incontrato i Sindaci e gli amministratori locali per illustrare il percorso che, entro i prossimi mesi, rivoluzionerà l’offerta sanitaria non solo del Marghine, ma di tutta la sanità territoriale del Nuorese, con l’attivazione di posti letto a bassa intensità di cura con gestione assistenziale prevalentemente infermieristica.
I Sindaci hanno condiviso obiettivi e iter del nuovo corso, con un coinvolgimento costante nell’avanzamento dei lavori, a cominciare dal crono-programma. Lavori che culmineranno con un primo step già nelle prossime settimane, con il definitivo potenziamento dei posti letto della Riabilitazione residenziale e lo storico completamento dell’offerta di posti letto in un unico piano.
«Contestualmente - ha spiegato il direttore generale Paolo Cannas – è stata attivata la presa in carico del paziente sul territorio, nel proprio domicilio, con sistemi di telemonitoraggio che stanno già funzionando per lo scompenso cardiaco, la SLA e che saranno estesi adesso a primi pazienti oncologici». «L’altra risposta – prosegue il Direttore Generale dell’ASL 3 - è il potenziamento dei posti letto sul territorio per i pazienti cosiddetti a bassa intensità di cura (afferenti in genere ai reparti di area medica) o riabilitativa, partendo proprio dalla struttura di Macomer, finora utilizzata solo in minima parte e che, con i lavori del Project, ci permetterà di attivare gli ultimi due piani con i posti letto di bassa intensità di cura e la nuova Oncologia».
Insomma la medicina di prossimità sta prendendo forma, con l’obiettivo della cura del paziente sul territorio, alleggerendo contemporaneamente il carico di lavoro definito ‘improprio’ che può gravare sull’ospedale San Francesco, individuando il domicilio del paziente come primo luogo di cura.
«Quanto si sta predisponendo – dichiara il Presidente del Comitato del Distretto, il Sindaco di Macomer Riccardo Uda - potrebbe creare piccoli disservizi temporanei legati ai lavori edilizi, ma la finalità è quella di dotare il territorio di una struttura più funzionale, efficiente e di qualcosa di nuovo che darà spazio a nuove attività capaci di potenziare la sanità territoriale».