PALERMO 31 OTTOBRE 2024 – Il Liver Cancer Awareness Month, che si tiene in ottobre, e che è dedicato all’informazione e alla sensibilizzazione sui tumori del fegato. Per fare il punto sui percorsi di prevenzione, diagnosi e cura dell'epatocarcinoma, il Policlinico di Palermo con AZ Salute, supplemento di biomedicina e sanità del Giornale di Sicilia, col patrocinio dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana, dell’Associazione EpaC-ETS, della Società Italiana di Storia della Medicina, con il contributo non condizionante di Roche, ha promosso il talk show “Epatocarcinoma: prevenzione e cura” che si è tenuto ieri nel salone di Villa Malfitano di Palermo.
La Sicilia è stata la prima regione in Italia a costituire la Rete per la cura dell’epatocarcinoma con i centri Hub e Spoke con una certificazione da parte di un ente esterno. Un traguardo scientifico, ma soprattutto un’importante ricaduta in termini di equità di cure e di assistenza per tutti i siciliani.
“La Scuola di Specializzazione regionale – spiega il professore Calogero Cammà, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Epatologia del Policlinico ‘Paolo Giaccone’ di Palermo – ci consente di essere in prima linea con la formazione dei giovani gastroenterologi e soprattutto nella capacità di coordinamento della rete regionale per il cancro per l’epatocarcinoma”. L’unità operativa di Gastroenterologia del Policlinico di Palermo ha le competenze per assistere il paziente in tutto il percorso: dalla diagnosi al trattamento, inclusi anche approcci innovativi come la terapia sistemica. “Nel prossimo futuro sarà di fondamentale importanza implementare modelli organizzativi in cui l’innovazione tecnologica e digitale, quindi l'intelligenza artificiale, possano essere integrati nell’attività clinica quotidiana”.
Sono i numeri a parlare: circa 150 i pazienti seguiti, in un anno, dal centro della Gastroenterologia del Policlinico di Palermo, mentre i casi discussi dal team sono circa 180. I tempi della diagnosi si attestano tra i 15 e i 20 giorni. “La Rete ha migliorato i percorsi di cura – afferma il professore Giuseppe Cabibbo della Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Epatologia, Policlinico di Palermo – ottimizzando i tempi di diagnosi e assicurando ai pazienti le migliori opzioni terapeutiche. Ha inoltre abbattuto la mobilità extraregionale e, grazie ai board su piattaforma web, ha ridotto la necessità di spostamenti dei pazienti, fra aziende e centri Spoke e Hub. Inoltre, il board multidisciplinare – continua Cabibbo – è essenziale nella...
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