23 aprile 2024. L’effetto diretto più impressionante del cambiamento climatico, tra quelli descritti nel rapporto 2023 sullo Stato del clima in Europa, è l’aumento del 30% in 20 anni della mortalità legata al caldo. L’analisi, curata dall’osservatorio Copernicus della Commissione europea e dall’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite, stima che i decessi legati al caldo siano aumentati nel 94% delle regioni europee monitorate.
NON È L’UNICO ELEMENTO critico segnalato: dagli anni Ottanta, infatti, l’Europa si è riscaldata due volte più veloce della media globale e oggi vanta il primato del continente che subisce gli effetti più negativi del riscaldamento globale: ciò è dovuto a diversi fattori, tra cui la percentuale di territorio Europa nell’Artico, che è la regione che sta vedendo il più significativo aumento delle temperature medie, e ai cambiamenti nella circolazione atmosferica, che favoriscono l’aumento della frequenza delle ondate di calore estive. «L’Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente – viene osservato – con un aumento delle temperature pari a circa il doppio della media globale. I tre anni più caldi registrati in Europa si sono tutti verificati a partire dal 2020». La temperatura media è stata già di circa 2.50°C oltre i livelli pre-industriali e in undici mesi dell’anno si è registrato un dato fuori-scala, ben superiore alla media.
L’ORIZZONTE, insomma, è tutto fuorché sereno: «Nel 2023 – rileva il direttore del servizio per il cambiamento climatico Copernicus, Carlo Buontempo – l’Europa è stata testimone del più grande incendio mai registrato (in Grecia, quasi 100mila ettari andati in fumo, ndr), di uno degli anni più piovosi, di gravi ondate di calore marino e di devastanti inondazioni diffuse». I record (tutti negativi, se guardiamo alla necessità di contenere i danni per l’essere umano e per la biodiversità) del 2023, lo testimoniano: mai una superficie così estesa era stata attraversata da incendi, oltre mezzo milione di ettari, e l’anno scorso è quello che ha visto il maggior numero di giorni con «stress da calore estremo» (che equivale a una temperatura percepita di oltre 46°C).
IL 13% DEL CONTINENTE ha inoltre registrato forte stress da caldo e il 41% dell’Europa meridionale è risultata colpita da stress da caldo forte, molto forte o estremo nella giornata del 23 luglio, la più calda in assoluto.
IL RISCALDAMENTO eccessivo non ha risparmiato il Mar Mediterraneo, dove nei mesi di luglio e agosto si sono verificate ondate...
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