Cos'è
La leucemia mieloide cronica (LMC) è una malattia che si sviluppa nel midollo osseo e progredisce lentamente.
Il midollo osseo è un tessuto spugnoso contenuto all’interno delle ossa lunghe e di alcune ossa piatte, dove originano cellule immature, dette anche cellule staminali, da cui si sviluppano le cellule che costituiscono la parte corpuscolata del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine). Se nel percorso che porta le cellule staminali a diventare “adulte” subentrano errori e mutazioni, può avvenire una trasformazione maligna che dà origine alla leucemia mieloide cronica.
Il termine cronica indica che la malattia ha una progressione lenta nel tempo e può rimanere asintomatica anche per anni nella fase iniziale. Inoltre, contrariamente a quanto avviene nella forma acuta, nella leucemia mieloide cronica viene preservata la capacità dei precursori dei globuli bianchi di differenziarsi in cellule mature. Le terapie disponibili per la leucemia mieloide cronica permettono di tenere la malattia sotto controllo anche senza che questa venga eradicata.
Quanto è diffusa
La LMC rappresenta il 15-20 per cento circa di tutti i casi di leucemia. È relativamente rara e in Italia colpisce circa 1-2 persone ogni 100.000, con una frequenza maggiore tra gli uomini.
È una malattia che si presenta soprattutto in età avanzata: l’età media alla diagnosi è di circa 64 anni e la metà circa dei casi viene diagnosticata nelle persone di almeno 65 anni.
Chi è a rischio
Non si conoscono molti fattori di rischio per la leucemia mieloide cronica. L’esposizione ad alte dosi di radiazioni è l’unico fattore ambientale noto, mentre non sono stati dimostrati legami tra la malattia e comportamenti legati ad abitudini e comportamenti, come l’alimentazione o l’esposizione ad alcune sostanze o a infezioni virali. I principali fattori di rischio non modificabili, sui quali cioè non si può intervenire per limitare il rischio, sono l’età avanzata e il sesso maschile.
Tipologie
In genere non si parla di sottotipi di leucemia mieloide cronica, ma ci possono essere differenze a livello molecolare. La quasi totalità dei pazienti con questo tipo di tumore presenta cellule tumorali con il cosiddetto cromosoma Philadelphia, dovuto a uno scambio errato di materiale genetico (in termini tecnici, una traslocazione bilanciata) tra i cromosomi 9 e 22. Questa anomalia cromosomica port...
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