Il corso accreditato ECM, prevede un meeting di aggiornamento sull’attività di trapianti di fegato e di rene nella Regione Lazio, con approfondimento sulla donazione dopo arresto cardiocircolatorio (DCD) e sull’utilizzo delle macchine di perfusione per la preservazione degli organi al fine di migliorare i risultati a breve e lungo termine.
I pazienti candidati a trapianto di fegato e di rene sono affetti da un’elevata morbidità e mortalità in lista d’attesa per trapianto, a causa della loro grave condizione clinica e dei lunghi tempi d’attesa per la scarsa disponibilità degli organi. Per incrementare la risorsa degli organi per trapianto, negli ultimi anni è aumentato l’utilizzo dei donatori definiti come “extended criteria donors”, ovvero i così detti donatori marginali. Tra questi, i donatori a cuore fermo (“donor after cardiac death”, DCD) rappresentano una risorsa sempre più importante per i candidati a trapianto di rene e di fegato, attestandosi a livello internazionale al 20-30% di tutti i donatori utilizzati per trapianto. In Italia, l’utilizzo dei donatori DCD è in costante crescita, permettendo di incrementare notevolmente il numero di trapianti di fegato e di rene.
Tuttavia, per ottenere risultati soddisfacenti con questa tipologia di donatori, la gestione del donatore DCD e l’adeguato match donatore-ricevente richiedono un’adeguata expertise chirurgico-anestesiologica ed una complessa logistica di coordinamento regionale e ospedaliero. In quest’ambito, l’utilizzo delle macchine di perfusione per la preservazione degli organi da “extended criteria donors”, eseguite sia in situ nel donatore ed ex situ dopo il prelievo degli organi, è essenziale, ed ha permesso di ridurre notevolmente le complicanze post-operatorie a breve e lungo termine ed assicurare ottimi risultati post-trapianto.
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