La Mindfulness (o “piena consapevolezza) si riferisce ad uno stato della mente che permette di essere presenti momento per momento alle proprie esperienze: essere presenti e mantenere volutamente l’attenzione a ciò che facciamo mentre lo facciamo. Questo tipo di consapevolezza è una capacità che tutti possediamo ma che non coltiviamo abbastanza per la tendenza a seguire automatismi e schemi mentali e per l’abitudine a rivolgere l’attenzione più spesso al passato (cioè a rivedere quanto già accaduto) o al futuro (cioè a prepararci per quanto potrebbe accadere). Il risultato è che siamo spesso lontani da ciò che sta accadendo nel presente, unico momento in cui le cose accadono realmente. Vivere consapevolmente porta molti benefici, migliora la qualità di vita perché fa sì che essa sia vissuta sempre meno con il “pilota automatico” e sempre più orientata a ciò che ha valore per ognuno di noi.
Il Programma Mindfulness Based Stress Reduction, ovvero Riduzione dello Stress Basata sulla Mindfulness (MBSR) nasce alla fine degli anni ’70 del secolo scorso su ispirazione del biologo molecolare statunitense Jon Kabat-Zinn. Fu dalla sua esperienza personale che ebbe l’intuizione di strutturare un percorso di mindfulness per ridurre la sofferenza nei malati di dolore cronico. Il programma ha carattere esperienziale, i partecipanti non ricevono passivamente informazioni su come superare lo stress ma acquisiscono un metodo che permette loro di migliorare il proprio livello di consapevolezza e, di conseguenza, di gestire meglio le situazioni stressanti. Il Programma non è una forma di terapia ma un percorso psicodeucativo e formativo che può affiancare ed integrare eventuali trattamenti farmacologici e psicologici.
Il Programma MBSR trova applicazione in moltissimi campi e può aiutare in generale tutti coloro che ritengono di essere in una condizione di stress e desiderano prendersi cura di se stessi e migliorare la qualità della propria vita. In particolare, può essere utile nella gestione di: difficili passaggi di vita (lutti, separazioni, fine della vita lavorativa, menopausa, familiari malati o con disabilità croniche), disagi psicologici (eccessiva preoccupazione, difficoltà del sonno, irritabilità), condizioni di vita dovute a patologie croniche (dolore cronico, ipertensione, diabete, asma, disturbi dell’apparato gastrointestinale dovuti allo stress), condizioni lavorative ad alto livello di stress (strutture ospedaliere, dipartimenti d’emergenza, aziende).
Molti studi scientifici evidenziano che coltivare la consapevolezza: migliora la conoscenza dei nostri stati emotivi e dei nostri bisogni, diminuisce l’impulsività e aumenta la capacità di scegliere come rispondere ad una ...
Leggi l'articolo completo su QuotidianoBenessere.it