Sanità Italia

Geriatria Le risposte messe in campo dall'Asl 3 Nuoro

Anche la recente maxi-assunzione di 100 Operatori Socio Sanitari, ai quali si aggiungeranno ulteriori 20 Infermieri, porterà ulteriore beneficio, e contribuirà a migliorare l'assistenza alle persone fragili e anziane, in tutti i reparti critici, non solo la Geriatria

Redazione Quotidiano Benessere

Acquisizione di nuovo personale, investimenti nella formazione all’“umanizzazione” della presa in carico del paziente, e – non meno importante - un nuovo modello organizzativo, già adottato, che coinvolge i reparti dell’area medica del San Francesco.

Perché, come ricorda il Direttore Generale dell’ASL 3, Paolo Cannas, «un rafforzamento dell’assistenza geriatrica, a livello di reparti critici, incluso il pronto soccorso, e una presa in carico sul territorio (così da ridurre ulteriormente i ricoveri impropri, che ancora ci sono), è fondamentale, specialmente considerando il progressivo invecchiamento della popolazione e rendendosi conto che, spesso, questo non è un invecchiamento in salute, anzi si accompagna a diverse patologie concomitanti».
Un nuovo percorso già in costruzione, sul quale la direzione strategica dell’ASL di Nuoro chiede, soprattutto ai pazienti e ai familiari, un supplemento di pazienza e fiducia.

Perché è innegabile che i primi risultati iniziano a intravedersi. Intanto sul personale, a cominciare dalla “stabilizzazione” della direzione del reparto, con il recente conferimento dell’incarico al giovane dottor Antonio Casula, medico con un background professionale di tutto rispetto, dopo anni in cui anche la Geriatria era retta (seppur con competenza e abnegazione) da un dirigente medico facente funzioni. Un segnale di attenzione non trascurabile nei confronti di un reparto considerato strategico all’interno dell’area medica. 
Anche la recente maxi-assunzione di 100 Operatori Socio Sanitari, ai quali si aggiungeranno ulteriori 20 Infermieri, porterà ulteriore beneficio, e contribuirà a migliorare l’assistenza alle persone fragili e anziane, in tutti i reparti critici, non solo la Geriatria.

«Una decina dei nuovi OSS – ricorda ancora Paolo Cannas – andranno a rinforzare il personale di supporto nel Pronto Soccorso, proprio per dare un segnale di attenzione costante ai bisogni del paziente che accede nelle nostre strutture, perché siamo consapevoli che al di là della prestazione medico-sanitaria (peraltro garantita sempre ai massimi livelli, dato che l’ospedale ha salvato e continua a salvare vite) ci sono anche aspetti legati all’umanizzazione, all’accoglienza e all’attenzione del paziente e di chi, con lui, è in attesa della prestazione. Ecco: a chi magari è in attesa per un tempo che ritiene eccessivo ricordiamo che i sanitari, nel frattempo, sono impegnati a salvare altre vite, pertanto chiediamo uno sforzo di comprensione. Noi, da parte nostra, anche con l’immissione dei nuovi OSS, lavoreremo sull’umanizzazione e l’attenzione al paziente e al familiare, implementando le skills comunicative e soprattutto l’umanizzazione, al fine di r...

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