Lo spot, con Luisa Ranieri, di una famosa marca di tè con il tormentone "Anto', fa caldo" è diventato il simbolo delle notti insonni e non solo degli italiani alle prese con l'afa. "D'estate si dorme sempre peggio rispetto all'inverno e il caldo non va d'accordo con il sonno. Mentre il freddo 'concilia' il riposo notturno, infatti quando si fa molto tardi ad un certo punto iniziamo a sentire un po' di freddo e questo è il segnale con cui il corpo ci dice di andare a dormire. Di solito accade alle 5 del mattino, ma lo stesso meccanismo si innesca intorno alle 15, la famosa 'pennichella' che vorremmo tanto fare, ma non possiamo. Questi sono i due momenti di maggior sonnolenza. Nel secondo caso si è convinti che la causa sia l'aver mangiato e l'inizio della digestione, ma non è così.
Poi c'è anche una igiene del sonno che va rispettata e spesso non lo facciamo, al di là di chi soffre di insonnia". Così all'Adnkronos Salute Loreta Di Michele, pneumologa ed esperta di medicina del sonno dell'Ao San Camillo-Forlanini di Roma.
Come si può 'aiutare' a migliorare la qualità del sonno anche in estate? L'aria condizionata può essere una svolta o meglio lasciare le finestre aperte?
"La tecnologia ci aiuta, ma dobbiamo usarla in modo intelligente - risponde Di Michele - L'aria condizionata sì, personalmente ritengo sia meglio la deumidificazione, ma attenzione per chi ha un apparato respiratorio labile, gli ex fumatori con enfisema o gli asmatici".
La climatizzazione "deve essere usata con criterio - raccomanda - perché una camera da letto bollente non va bene, ma lo sbalzo termico tra esterno e interno è peggio: la regola è che si può scendere di 6 punti, ma non si deve andare oltre.
Ma spesso si abusa dell'aria condizionata e infatti d'estate come pneumologa vedo molte più tracheobronchiti che l'inverno. Recenti studi - ricorda - hanno evidenziato come il riscaldamento globale danneggi la struttura della mucosa respiratoria, le ciglia vibratili non funzionano più, e infatti l'asma bronchiale prenderà il sopravvento su altre patologie".
Ci sono alcune abitudini, come dormire con il proprio animale domestico o fare sport in tarda serata, che possono agevolare o danneggiare la dolce 'discesa' verso il sonno?
"L'uomo è sempre un animale - risponde l'esperta di medicina del sonno - e quindi soggetto a riflessi sempre cadenzati. Quindi il rispetto degli orari, nel prepararsi alla notte, dei rituali insomma. Mettersi il pigiama, lavarsi i denti, ad esempio. Si inizia a percepire che la palpebra sta 'calando' e quindi ci si prepara al sonno. E' chiaro che il cellulare a letto non va bene, come l'esercizio fisico troppo intenso: eviterei di andare in palestra alle 21. Il sonno è deattivazione, l'i...