La Cardiologia dell’AOUP si arricchisce di un nuovo trattamento diretto ai pazienti che soffrono di aritmie atriali e che non
rispondono alle terapie farmacologiche o sono a rischio di complicanze.
Si tratta della “elettroporazione cardiaca”, una nuova procedura mininvasiva di ablazione della fibrillazione atriale, altamente
innovativa, introdotta di recente in molti ospedali italiani ma non ancora utilizzata nel territorio.
I primi interventi sono andati a segno brillantemente tanto da consentire ai pazienti di far rientro a casa nel giro di poche ore.
L’équipe dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia diretta da Davide Capodanno, era composta dai cardiologi Daniela Dugo, Paolo Zappulla e Angelo Di Grazia, l’anestesista Luca Vitale, con la presenza e supervisione fuori dal campo operatorio al poligrafo di Valeria Calvi, professoressa associata di Malattie dell'apparato cardiovascolare e di Stefano Bordignon, elettrofisiologo di fama internazionale, giunto da Francoforte su invito dei cardiologi etnei per assistere al primo degli interventi.
Il nuovo sistema si aggiunge a quelli già presenti nel portfolio aziendale, in particolare la radiofrequenza e il pallone crio (trattamento a freddo).
La fibrillazione atriale è un’aritmia (battito caotico del cuore) molto diffusa che colpisce specialmente le persone più anziane, in
genere dai 75 anni in su. Tuttavia, si è visto che a causa del cambiamento dello stile di vita e dell’invecchiamento della popolazione, negli ultimi decenni la fibrillazione atriale ha interessato un numero sempre maggiore di persone, anche in giovane età.
L’alterazione del ritmo cardiaco è molto rischiosa e insidiosa perché potrebbe causare ictus e affaticare il cuore portando ad uno scompenso cardiaco.
La tecnologia dell’elettroporazione ha, tra gli altri, soprattutto il vantaggio di essere più sicura, lavorando solo nel punto esatto
individuato e diventando selettiva per le cellule cardiache senza pericolo di coinvolgere gli organi intorno al cuore, quali esofago, nervi e vasi sanguigni. Il trattamento avviene con il sistema del “campo elettrico pulsato” cioè un campo elettrico ad alta intensità, ad alto voltaggio e di durata breve, solo pochi secondi, applicato solo nelle zone dove si trovano le cellule patologiche responsabili delle anomalie ritmiche.
La strumentazione (sonda e piccoli cateteri) viene inserita attraverso le vene periferiche di facile reperimento, in particolare quelle femorali, fino a raggiungere la camera cardiaca dove si procede ad aggredire i punti che causano l’innesco dell’aritmia.
La nuova proced...