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Cri, Valastro: "Si chiude il 2024 con la certezza che c'eravamo, ci siamo e continueremo a esserci. 160esimo indimenticabile"

Tante le attività attraverso le quali l'Associazione ha fornito supporto alla popolazione

Redazione Quotidiano Benessere

Roma, 30 dicembre 2024 - “Chiudiamo il 2024, l’anno in cui abbiamo celebrato i 160 anni della nostra Associazione, con una grande certezza per tutte le comunità, a livello nazionale ed internazionale: c’eravamo, ci siamo e ci saremo. Da quando il nostro fondatore Henry Dunant ebbe l’idea della Croce Rossa, sui campi di Battaglia di Solferino e Castiglione delle Stiviere, ad oggi, la CRI si è confermata sempre più ovunque per chiunque, vicina chi soffre, pronta ad accettare le sfide dei nostri giorni e quelle che arriveranno”. Con queste parole Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana, fa un bilancio dell’anno che sta per concludersi.

Tante le attività attraverso le quali l’Associazione ha fornito supporto alla popolazione. “Attraverso l’impegno costante e quotidiano delle nostre Volontarie e dei nostri Volontari, dei Comitati sul territorio, abbiamo confermato la nostra presenza accanto alle persone, soprattutto ai più fragili. Abbiamo fornito supporto sanitario attraverso le Officine della Salute, sensibilizzato migliaia di persone alla tutela della salute e all’adozione di comportamenti consapevoli, garantito gratuitamente screening sanitari. Siamo stati vicini a chi si è sentito solo, a quanti hanno avuto bisogno di supporto psicologico, alle famiglie che si sono trovate in difficoltà e non avevano la sicurezza di un pasto, alle donne e agli uomini che avevano bisogno di una coperta nella quale trovare riparo, per affrontare con maggiore serenità il freddo nelle strade delle nostre città”, prosegue il Presidente della CRI.

“E ancora, abbiamo realizzato numerosi campi dedicati ai giovani, nei quali li abbiamo sensibilizzati ad avere un approccio responsabile nei confronti dell’ambiente, dell’alimentazione e della salute, li abbiamo informati sui rischi derivanti da una guida irresponsabile e accompagnati in percorsi di socializzazione. Le nostre braccia e i nostri cuori – aggiunge Valastro - hanno accolto quanti sono arrivati sulle coste italiane, a Lampedusa e non solo, dando loro un abbraccio sicuro, aiutandoli a ricongiungersi con i propri familiari, sostenendoli dopo viaggi nei quali alcuni, purtroppo, hanno dovuto superare non solo il pericolo di una lunga traversata ma anche la perdita di un caro, di un amico, con il quale erano partiti. Abbiamo supportato le comunità colpite da disastri, alluvioni, terremoti e dagli effetti del cambiamento climatico”.

C’è poi l’impegno internazionale, che ha visto la CRI in prima fila in contesti difficili. “Siamo riusciti a dare speranza ad alcune comunità colpite da conflitti. In Ucraina lo abbiamo fatto consegnando 56 abitazioni a Zhytomir, presto altre 47 saranno disponibili a Chernivtsi; a Gaza, portando farina e aiuti sanitari, e supportando il Governo italiano ne...

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