Quest’oggi voglio condurvi alla scoperta di alcuni luoghi simbolo della città di Cosenza.
Il viaggio inizia dalla cosiddetta “Villa Vecchia”, il giardino comunale di Cosenza, certo non l’unico ma probabilmente il più amato dalla popolazione, recentemente ristrutturato e al quale sono stati aggiunti vicoli, spazi verdi, statue, fontane e anche un grazioso spazio destinato a rappresentazioni teatrali, all’interno di un laghetto artificiale, cui gli artisti accedono dal retro. Qui si tengono diverse manifestazioni culturali di grande richiamo anche per gli abitanti delle zone limitrofe. Citiamo, ad esempio, il Festival delle Invasioni che ogni estate raduna numerosissimi visitatori e che, di recente, ha portato a Cosenza cantanti del calibro di Lou Reed e Patty Smith. Una visita alla Villa Vecchia, insomma, se passate da Cosenza, sarà un valido pretesto per una rilassante passeggiata nel verde. Il bello è che non dovrete neanche andarci appòsta: l’entrata principale del parco è a due passi dal famoso teatro Alfonso Rendano che dispone di 815 posti a sedere.
Il palcoscenico è capace di ospitare allestimenti, anche impegnativi, di spettacoli lirici e di prosa. La configurazione dei volumi consente di ospitare concerti sinfonici, spettacoli di danza e convegni importanti. La struttura è, inoltre, dotata di un laboratorio di falegnameria, sartoria, sala trucco e infermeria. All’interno del teatro è posta una sala più piccola, molto bella, denominata sala “Maurizio Quintieri”, meglio nota come “Ridotto del Rendano”, che può ospitare fino a 150 persone. La facciata del teatro è di stile neoclassico ottocentesco e tra le parti originali ancora presenti, possiamo apprezzare “Il sipario storico”, che illustra l’arrivo a Cosenza, nel 1433, del Duca di Calabria e Re titolare di Napoli Luigi III d’Angiò e di sua moglie Margherita di Savoia dipinto dal napoletano Paolo Vetri nel 1901.
Non molto lontano dal teatro, nel complesso monumentale di Sant’Agostino sorge il Museo dei Brettii e degli Enotri che ospita una vasta collezione archeologica, proveniente dagli scavi urbani e da diverse località della provincia, che abbraccia un ampio arco cronologico: dai resti ossei del Paleolitico superiore delle grotte di Cirella all’oinophoros di età romano-imperiale (III sec. d.C.) proveniente da Cosenza.
Merita sicuramente una visita anche il nuovissimo BoCs Art Museum, posto all’interno del complesso monumentale di San Domenico, alle porte della città nuova che raccoglie tutte le opere realizzate nell’ambito della Residenza Artistica Bocs Art (the box of contemporary spaces), avviata il 4 luglio del 2015 dal Comune di Cosenza.
Il progetto di residenza, ha ospitato finora più di 350 artisti, appartenenti a divers...
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