Più di 500 interventi per varici e 8000 prestazioni ambulatoriali. Il dr. Giorgio Ventoruzzo: «Fondamentale il rapporto con il paziente che in ospedale deve sentirsi come a casa». Più di 650 interventi vascolari arteriosi, 500 interventi flebologici e oltre 8000 fra visite di chirurgia vascolare, ecocolordoppler e medicazioni vascolari. Sono questi i numeri che ogni anno interessano la Chirurgia Vascolare dell’ospedale di Arezzo diretta dal dr. Giorgio Ventoruzzo.
«La chirurgia vascolare si occupa della diagnosi, trattamento chirurgico e follow-up delle patologie vascolari per prevenire eventi come gli ictus cerebrali e la rottura di aneurismi aortici e trattare arteriopatie ostruttive severe degli arti inferiori che possono portare alla gangrena e la perdita d’arto» spiega il dottor Giorgio Ventoruzzo, direttore dell’UOC Chirurgia Vascolare del San Donato.
Un settore che, ormai, si avvale di tecniche mininvasive che permettono interventi in anestesia locale e senza tagli chirurgici rappresentando un vantaggio per i pazienti anziani e fragili.
«La chirurgia vascolare negli ultimi anni - spiega il dr. Ventoruzzo - è stata rivoluzionata dall’avvento delle tecniche mininvasive endovascolari che hanno permesso di diminuire l’invasività chirurgica ampliando le possibilità di cura con opzioni sempre più efficaci anche per pazienti fragili e anziani. Attualmente quasi tutti gli interventi con endoprotesi aortiche, stent carotidei così come le angioplastiche e gli stent degli arti inferiori possono essere eseguiti in anestesia locale e con approccio totalmente percutaneo».
Significativi i volumi di attività della chirurgia vascolare di Arezzo. Ogni anno sono più di 650 i pazienti trattati in elezione e in urgenza per patologia arteriosa, fra aneurismi aortici e delle arterie periferiche, stenosi delle carotidi e patologia ostruttiva delle arterie degli arti inferiori. Inoltre si eseguono più di 500 interventi flebologici (varici degli arti inferiori) e di confezionamento e revisione di accessi vascolari per emodialisi alle quali si affiancano oltre 8000 prestazioni ambulatoriali.
«In tutto questo resta fondamentale – puntualizza il dr. Ventoruzzo – puntare l’attenzione anche all’aspetto umano e al rapporto con il paziente, inevitabilmente spaventato, che vive lo stress e l’ansia di doversi sottoporre ad intervento chirurgico. L’obiettivo della nostra equipe medica e infermieristica (coordinata dalla caposala Morena Mascalchi) è quello di far sentire il paziente come se fosse in famiglia durante il ricovero».
Fondamentale l’approccio multidisciplinare nel trattamento delle patologie vascolari che ha portato il reparto a definire percorsi di eccellenza e costruire collaborazioni nell’ambito del dipartimento Cardio-To...