Il prof. Pierluigi Marini è una figura di spicco nell’ambito della chirurgia ospedaliera italiana.
Specialista in Chirurgia generale. Direttore Uoc Chirurgia generale d’urgenza e delle nuove tecnologie, direttore Dipartimento d’Emergenza urgenza e delle chirurgie specialistiche, coordinatore Chirurgia robotica dell’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma. Si occupa di Chirurgia oncologica, laparoscopica, endocrina e bariatrica con tecniche mininvasive, Chirurgia del reflusso gastroesofageo, chirurgia epatobiliare e pancreatica, endocrinochirurgia (tiroide, paratiroide, surrene), chirurgia delle ernie e dei laparoceli, chirurgia mini-invasiva delle malattie croniche intestinali (Ibd): morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa. Professore di Chirurgia mini-invasiva alla Scuola di specializzazione in Chirurgia generale Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. È direttore della Scuola speciale di Chirurgia dell’obesità Acoi-Sicob. È coautore del Trattato italiano di Endocrinochirurgia, autore del video atlante di Endocrinochirurgia e di oltre 150 pubblicazioni scientifiche. Già presidente del congresso nazionale di Chirurgia Endocrina di Roma e del congresso nazionale della Società italiana di Chirurgia di Roma. Presidente congresso nazionale Acoi 2023 (Associazione chirurghi ospedalieri italiani). Past president Acoi e presidente Fondazione dei Chirurghi italiani.
La sua specializzazione in chirurgia generale e la sua esperienza all'Upcm in Italia lo rendono una figura di grande rilievo nel campo medico.
Professore cosa si intende per chirurgia robotica e telemanipolazione computer assistita?
"Si intende un'ulteriore evoluzione, che peraltro ha già alcuni anni, che è andata via via perfezionandosi con gli aggiornamenti del primo sistema robotico, che è il Da Vinci, e con l'uscita di nuovi sistemi che stanno via via comparendo sul mercato. Significa un'importantissima evoluzione per la gestione della chirurgia mininvasiva che facilita i nostri pazienti dal punto di vista degli outcome, cambia molto l'approccio chirurgico al paziente perché non si sta con le nostre mani o con i nostri strumenti laparoscopici sul paziente ma il chirurgo operatore è seduto comodamente in una console a distanza del paziente e, teoricamente, potrebbe operare addirittura da un'altra città, da un'altro ospedale, da un'altra sala operatoria... è già successo anche se oggi, per motivi di correttezza medico legale, questo tipo di intervento non viene effettuato ma tecnicamente sarebbe possibile farlo; io sono un grandissimo appassionato di chirurgia robotica, nel mio centro effettuiamo molte procedure. La mia impressione, dopo anni di esperienza su tutti i tipi di chirurgi...
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