Vincenzo Bottino, vicepresidente nazionale dell'Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani (Acoi) e direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia generale dell’ospedale Evangelico Betania di Napoli, è il candidato alla presidenza Acoi. Laureato nel 1993 e specializzato in chirurgia Generale nel 1998 a Napoli, perfezionato in Chirurgia laparoscopica presso Eits di Strasburgo, si occupa di chirurgia mininvasiva, di chirurgia della parete addominale (ernie e laparoceli), di chirurgia oncologica del colon-retto e dello stomaco, di chirurgia bariatrica e chirurgia ricostruttiva post-bariatrica. Autore di numerose pubblicazioni, svolge un’intensa attività scientifica con la partecipazione ad oltre 150 corsi e congressi in qualità di relatore.
Ha annunciato la sua candidatura Acoi, quali sono i suoi obiettivi per i prossimi anni?
"La nostra missione è condividere i valori della chirurgia ed essere, proprio perché siamo la prima società scientifica in Italia, un modello a disposizione di tutti: il nostro impegno sarà quello di costruire, già dai prossimi mesi, una relazione più forte con le altre società scientifiche italiane. Vogliamo che su alcuni grandi temi, sulle difficoltà che incontra la nostra professione ma anche tutto il servizio sanitario nazionale ci sia una volontà comune nell’affrontare le sfide che ci attendono. La sfida del rilancio della sanità, degli ospedali e della nostra professione non può che essere una sfida collettiva.
Quali saranno le priorità?
"Il futuro ACOI, grazie al Consiglio Direttivo, ad ACOI Giovani, ai professionisti che ci sostengono e a ogni socia e ogni socio che con il proprio contributo di idee e strumenti rappresenta il DNA della nostra Società Scientifica, sarà quello di riportare negli ospedali italiani un governo che abbia un approccio clinico, non solo burocratico. Vogliamo che la sanità pubblica torni a contare, non ad essere solo un conto economico".
Qual è il rapporto di Acoi con le Istituzioni?
"In questi anni abbiamo lavorato ogni giorno per superare il contenzioso medico legale: grazie alle nostre proposte e all’attività costante di confronto con le Istituzioni abbiamo raggiunto un primo traguardo: definire con un atto legislativo il parziale superamento di questo fenomeno è un risultato frutto del duro lavoro di tutta la nostra Società Scientifica ma anche di una nuova sensibilità mostrata dalla politica. Le nostre proposte cercano di affrontare in maniera organica un problema che in Italia produce ogni anni ben 35600 azioni legali e che si concludono, nel 95% dei casi, con assoluzione o archiviazione. Mettere la parola fine con un atto legislativo sig...