L’assistenza sanitaria ai migranti che sbarcano a Lampedusa è stato il tema affrontato ieri mattina nei locali dell’Hotspot dell’isola da Chiara Cardoletti, Rappresentante per l’UNHCR per Italia-San Marino e Santa Sede; Nicola Dell’Arciprete, Coordinatore Italia per l’Ufficio regionale per l’Europa e l’Asia Centrale dell’UNICEF e dal Direttore generale dell’Asp di Palermo Daniela Faraoni.
Dopo la visita all’ambulatorio mobile di ostetricia e ginecologia che staziona nell’aria antistante i cancelli del centro di accoglienza, si è parlato diffusamente del “modello Lampedusa” ovvero della rete che garantisce accoglienza e assistenza, nel rispetto di una condivisione dei percorsi che consente di intervenire in maniera tempestiva ed efficace.
In rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Lampedusa, era presente l’Assessore alla Salute, Aldo Di Piazza, che ha sottolineato l’importanza degli interventi realizzati negli ultimi 2 anni a favore, sia della popolazione residente, che dei migranti.
Particolare attenzione è stata riservata all’assistenza a donne e bambini, per i quali sono stati realizzati percorsi dedicati da parte dell’Asp di Palermo che ha, anche attivato, di recente a Palermo uno “spazio consultorio migranti”, nel quale possano essere accolti tutti quei casi che, dopo lo sbarco a Lampedusa, necessitino di un percorso di accompagnamento, con il supporto di ginecologi e ostetrici, ma anche di psicologi, assistenti sociali e mediatori culturali, adeguatamente formati.
Alla riunione hanno, anche partecipato, il Direttore del Dipartimento Salute della famiglia dell’Asp, Giuseppe Canzone, il Responsabile del Poliambulatorio dell’isola, Francesco D’Arca, Roberta Petrillo, specialista protezione infanzia in emergenza dell’Unicef e Maurizio Molina, responsabile Team Lampedusa dell’UNHCR.