Sanità Italia

Al policlinico Gemelli di Roma l'Oscar per il trattamento degli ictus

Il percorso aziendale del paziente con ictus ischemico del Gemelli ha ricevuto il più alto riconoscimento degli Angels Award dell'European Stroke Organisation. Il riconoscimento è stato assegnato nel corso del congresso della Eso tenutosi nel mese di maggio a Basilea

Redazione Quotidiano Benessere

Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS è lieta di annunciare che il percorso aziendale del paziente con ictus ischemico ha ricevuto il riconoscimento Angels Award dell’ESO (European Stroke Organization), categoria Diamond, lo status più alto. Il premio è stato ritirato dal dottor Giovanni Frisullo, che ha un incarico di docenza nella Scuola di specializzazione di Neurologia dell’Università Cattolica ed è Responsabile della UOS Neurologia d’Urgenza nonché Coordinatore del Percorso aziendale del paziente con ictus ischemico del Gemelli. L’iniziativa Angels Award mira a costruire una comunità globale di centri per la cura degli ictus (stroke unit) e di ospedali in grado di affrontare questa urgenza, cercando di incrementare, giorno dopo giorno, il numero dei pazienti con ictus trattati presso questi ospedali, per ottimizzare la qualità delle cure.

Ogni 30 minuti un paziente colpito da ictus muore o riporta un’invalidità permanente solo per il fatto di essere stato portato in un ospedale non attrezzato a gestire l’emergenza ictus. È in questo contesto che l’iniziativa Angels Award cerca di fare la differenza, premiando gli ospedali caratterizzati da elevate performance nella gestione delle persone con ictus, che abbiano registrato e fornito dati in grado di aiutare la ricerca di settore e di individuare le aree di possibile miglioramento nel trattamento di questi pazienti. “I criteri per ottenere lo status ‘Diamond’ degli ESO Angels Awards – ricorda il dottor Frisullo - si basano sul monitoraggio della qualità tramite una serie di parametri, quali il fatto di avere oltre il 75% dei pazienti con ictus trattati entro 60 minuti di tempo door-to-needle (l’intervallo di tempo in minuti tra l’arrivo al pronto soccorso e la trombolisi in stroke unit) e oltre la metà trattata con un door-to-needle inferiore a 45 minuti. Il trattamento dell’ictus deve infatti essere effettuato prima possibile, trattandosi di una patologia tempo-dipendente”.

Altri criteri per ricevere lo status più alto sono: avere oltre il 90% dei pazienti con sospetto ictus sottoposti a TAC/RMN, oltre il 90% dei pazienti con ictus sottoposti allo screening per disfagia e oltre il 90% dei pazienti con ictus o TIA non dovuto a fibrillazione atriale, dimessi con prescrizione di terapia anti-trombotica. Fondamentale per ottenere lo status è la presenza di una stroke unit o di una terapia intensiva dedicata a questi pazienti in ospedale e di un percorso intraospedaliero che si prenda cura del paziente fin dal primo momento in cui mette piede all’interno del pron...

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