Tolleranza zero contro le aggressioni ai sanitari, in particolare nel Pronto Soccorso, e maggiore rigore e severità anche quando gli attacchi sono verbali e sfociano in campagne di odio sui social.
La direzione strategica aziendale dell’ASL n. 3 di Nuoro prende posizione contro quella che sembra essere un’odiosa piaga, anche alla luce dei recenti episodi denunciati soprattutto nelle strutture sanitarie in Puglia.
Proprio a Bari, dove la scorsa settimana era riunito con i vertici di Federsanità, il Direttore Generale dell’ASL di Nuoro, Paolo Cannas, componente dell’ufficio di presidenza dell’organismo nazionale e coordinatore dei direttori generali, ha affrontato il problema nel corso di un tavolo congiunto sui grandi temi della sanità pubblica, tra cui anche quello delle aggressioni agli operatori. Dal tavolo è scaturita la richiesta di applicare l’arresto in flagranza, e - se si hanno le immagini a disposizione - anche dopo che la violenza è stata effettuata.
«Chiunque accede in un pronto soccorso – dichiara Cannas - deve aver rispetto del luogo e di chi ci lavora. Purtroppo anche nell’Ospedale San Francesco, pur non arrivando ai casi estremi verificatisi di recente a Foggia, dove emergono sfaccettature di delinquenza vera e propria, si è registrato più di un episodio di pesanti aggressioni verbali e danneggiamenti». «Il disagio o l’esasperazione di pazienti e/o parenti – prosegue Paolo Cannas – non possono passare come scusante o attenuante, perché i cittadini devono uscire dalla mala convinzione che i professionisti sanitari sono sempre e comunque i responsabili dei disagi degli ospedali. Tuttavia ci rendiamo conto che è necessario migliorare molto l’accoglienza dei pazienti, al fine di dare una maggior attenzione alle esigenze del malato. A questo proposito voglio ricordare la recente assunzione di 100 OSS al San Francesco: si tratta di una prima importante risposta alla legittima esigenza dei cittadini e dei pazienti».
Le aggressioni contro i professionisti sanitari in Italia sono aumentate del 38% negli ultimi 5 anni,e in Italia la violenza colpisce in particolare le donne, con un aumento del 40% degli episodi di violenze fisiche e psicologiche contro le professioniste sanitarie negli ultimi 3 anni. Michela Matta, direttore del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Francesco, che insieme agli altri operatori, con abnegazione e sforzi non da poco, lavorano per assicurare l’emergenza-urgenza del maggior pronto soccorso del Centro Sardegna, non si sottrae al dibattito. «Occorre promuovere azioni a difesa della sicurezza e del benessere degli operatori sanitari in ogni contesto lavorativo, in primis nei pronto soccorso. Anche perché, nella maggior parte dei casi, oltre che di aggressione e danneggiamento, chi si macchia di questi reati causa ...
Leggi l'articolo completo su QuotidianoBenessere.it