Appuntamento a Caltanissetta, il prossimo 13 novembre nella sede di un noto istituto bancario sito in via Francesco Crispi nr.25, con la prima edizione della masterclass in emergenza –urgenza rivolta agli operatori sanitari, quali medici, infermieri, anestesisti, soccorritori, oss, che operano in aree d’emergenza intra ed extra-ospedaliere.
In Italia e in tutto il mondo quando si parla di primo soccorso e di manovre salvavita, contando sulla rapidità di azione per salvare vite umane, si pensa immediatamente ai corsi BLS.d, alla rianimazione cardio-polmonare e all’uso del defibrillatore semiautomatico esterno. Un’associazione di idee peraltro giustissima, dato che nel solo territorio italiano, ogni anno perdono la vita 60.000 persone per arresto cardiaco improvviso.
Tuttavia, l’arresto cardiaco improvviso non è certo l’unica causa di morte nel mondo e non è nemmeno l’unico evento avverso cui si può far fronte con successo, salvando la vita a una persona. È ciò che devono aver pensato i chirurghi statunitensi dell’American college of surgeons (Acs) quando hanno fondato l’organizzazione Bleeding control e inaugurato la campagna STOP THE BLEED® che nasce dopo la sparatoria nella scuola elementare Sandy Hook a Newtown, in Connecticut, il 14 dicembre 2012 che ha lasciato a terra esanimi 26 persone, di cui 20 bambini .
Qualche mese dopo la strage, il chirurgo locale e membro reggente dell'Acs, Lenworth M. Jacobs, chiese di rivedere i referti delle autopsie delle vittime. I risultati mostrarono che le vittime erano morte a causa delle gravissime lesioni. Considerato che la prima causa di morte evitabile dopo il trauma è l’emorragia e che una persona con forte sanguinamento può dissanguarsi fino alla morte in 5-10 minuti, l’organizzazione Bleeding control ha sviluppato un corso apposito sulla gestione del sanguinamento in attesa dei servizi medici di emergenza, rivolto a tutta la popolazione, il Bleeding Control for the injured (B-Con).
Alla luce di ciò che è stato fatto in America è stato 'confezionato' un corso avanzato teorico-pratico che comprenda la conoscenza delle emorragie massive interne ed esterne, con lezioni frontali, e successivamente si passerà alla parte pratica con skill dedicati utilizzando presidi su manichini che simulano l’emorragia, tourniquet classici come i CAT e i Soft-T, ma soprattutto i tourniquet giunzionali, ancora non utilizzati e non presenti nelle nostre ambulanze del 118.
"Oltre ai tourniquet, i discenti avranno modo di provare con mano la cintura pelvica, utilissima per la stabilizzazione primaria sul territorio delle fratture di bacino, quest’ultime ree , se non stabilizzate subito, di poter mettere a repentaglio la vita ...
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